L’emergenza sanitaria da Coronavirus, che si è abbattuta sul nostro Paese già dalla fine di febbraio 2020, non è riuscita a frenare l’interesse di tanti italiani alla ricerca di una nuova abitazione.
Probabilmente le restrizioni imposte dal Governo per limitare il contagio hanno fomentato il desiderio di indipendenza di alcuni soggetti, oppure hanno accresciuto la voglia di acquistare un nuovo immobile da parte di altri, magari selezionandolo in base alla presenza di alcuni comfort, come ad esempio, la luminosità ovvero la presenza di un giardino privato.
Non a caso, l’investimento immobiliare costituisce da sempre una scelta “storica” per la popolazione, tanto è vero che, contrariamente alle aspettative, la fine del periodo di lockdown ha coinciso con un nuovo innalzamento delle richieste di mutuo per l’acquisto della prima casa, sino a raggiungere i livelli dei primi periodi dell’anno. Come se non bastasse, risultano aumentati anche gli importi medi richiesti dai potenziali mutuatari.
A tal proposito, però, è necessario altresì esaminare l’andamento del mercato finanziario, che ha evidentemente concorso alla realizzazione di tale situazione: infatti, secondo quanto risultante da recenti indagini statistiche, gli indici Eurirs e Euribor, rispettivamente utilizzati come parametri di indicizzazione dei mutui a tasso fisso e di quelli a tasso variabile, sono ai minimi storici.
Più nello specifico, agli inizi del mese di giugno 2020 l’indice Euribor quota un negativo di 0,46 punti percentuali a un mese e di 0,27 a tre mesi, mentre l’ Eurirs continua a calare sul lungo periodo, tanto è vero che si aggira sul -10% sino a dieci anni e quasi in parità per i mutui fino a trent’anni.
Questo trend ha confermato la predominanza assoluta dei mutui a tasso fisso per l’acquisto della casa, che è oramai una costante dello scenario finanziario già a partire dal 2015: a riprova di ciò, è sufficiente affermare che nel 2020 essi hanno sfiorato il 95% del totale delle richieste di mutui.
La principale ragione è probabilmente da rinvenire nella possibilità da parte del mutuatario che opta per il tasso fisso di controllare e fissare la spesa mensile sul lungo termine, anche a costo di rinunciare ad un potenziale e soltanto probabile risparmio di spesa, che invece caratterizza i mutui a tasso variabile.
L’attuale mercato finanziario garantisce a chiunque sia interessato ad accedere al credito per l’acquisto di una abitazione la possibilità di selezionare l’offerta più confacente alle proprie aspettative ed al proprio status patrimoniale.
A tal fine, può risultare utile consultare dei software gratuiti online che, semplicemente inserendo i dati richiesti (importo da mutuare, tasso di interesse, durata, tipologia di rateizzazione), simulano un piano di ammortamento, che può essere confrontato con altri eventualmente già in possesso del soggetto, senza così doversi recare presso le singole filiali per richiedere un preventivo, evitando in tal modo anche la frequentazione di spazi chiusi e pericolosi in questo periodo storico (per ulteriori approfondimenti: https://www.calcoloratamutuo.org).