Un gigante con un collo di 12 metri ed un peso di 65 tonnellate , l’equivalente di sette Tyrannosaurus Rex. Si tratta di Dreadnoughtus schrani, uno dei più grandi dinosauri mai esistiti sulla Terra. I suoi resti sono stati scoperti nel sud della Patagonia da un team di ricercatori proveniente da Stati Uniti e Argentina. Ci sono voluti cinque anni di scavi per ricomporre lo scheletro del dinosauro. Le sue ossa sono così grandi che sono state scansionate digitalmente per creare un modello 3D. “Dreadnoughtus schrani era incredibilmente enorme” spiega il professore della Drexel University di Philadelphia, Kenneth Lavovara, autore della scoperta. “Pesava quanto una dozzina di elefanti africani messi insieme. E stando ai dati raccolti, questo esemplare, quando morì, non aveva ancora raggiunto la completa maturità”.
Il dinosauro in questione appartiene ad un gruppo di grandi erbivori conosciuti come titanosauri. E’ vissuto 77 milioni di anni fa, in una foresta temperata sulla punta meridionale del Sud America ed era così enorme che nemmeno i temibili Tirannosauri gli si avvicinavano. “Con un corpo delle dimensioni di una casa, il peso di un branco di elefanti e una coda come arma, Dreadnoughtus non temeva nulla” racconta il professor Lacovara che spiega il motivo per cui al dinosauro è stato affibiato questo nome. “Gli è stato dato questo nome perché mi ricordava le corazzate utilizzate durante le guerre mondiali, che si chiamavano per l’appunto, Dreadnoughtus”.
Ora i ricercatori stanno studiando le cicatrici lasciate dai muscoli nel tentativo di scoprire qualcosa in più su questi esemplari. “Dreadnoughtus ci aiuterà a capire meglio come vivevano questi giganteschi dinosauri sauropodi” afferma il dottor Paul Barret, esperto di dinosauri del Museo di Storia Naturale di Londra. Secondo gli studiosi, questo gigante rimase vittima delle sabbie mobili. Alcuni depositi sedimentari trovati sul sito confermano questa tesi. “La sepoltura rapida e profonda ha fatto sì che i resti dell’esemplare rimanessero quasi intatti. La sua sfortuna è stata la nostra fortuna” ha chiosato il professor Lacovara.