È difficile entrare in un boy club?

Questo un segmento di Samantha Bee nel suo late night show, Full Frontal, eccezione in quello che è un settore tutto al maschile. L’argomento, diventato virale su Twitter nel 2016, è diventato battaglia di molti, eppure la late night television resta ancora oggi un monopolio di uomini bianchi.

In molti si sono fatti avanti con sforzi, come John Oliver, di Last Week Tonight, che ha scelto di passare ad application lavorative al buio, prive di nome e cognome, o David Letterman, che al suo ritiro ha dichiarato di essersi chiesto perché non fosse stato sostituito da una donna.

Ad entrare in merito in maniera spiccata è stata l’attrice britannica Emma Thompson, interprete, nel suo film “Late Night,  di una presentatrice di un late night show, a parole dell’attrice “praticamente fantascienza”.

Jimmy Kimmel, famoso conduttore, ha spiegato la situazione attribuendola ad un preconcetto secondo il quale le donne debbano presentare di giorno e gli uomini di notte, ci sarebbe quindi bisogno di qualcuno che guidi il gregge contro quest’idea, una grande star attrattiva per il network, come Tina Fey o Amy Poehler, che hanno però la loro idea di brand già ampliamente sviluppata e che dunque non lascerebbero andare per sperimentalismo.

Perché dovremmo cercare qualcosa di nuovo? Siamo ormai abituati a uomini che sghignazzano con Bradley Cooper e scambiano flirt con Scarlett Johansson e Margot Robbie, non conosciamo quasi nulla di diverso dall’uomo in abito da quando, nel 1954, Steve Allen divenne il primo presentatore del Tonight Show di NBC, seguito da Letterman, Fallon, Kimmel, Stewart, Meyers, con una parvenza di diversità con la figura di Arsenio Hall.

Il discorso, poi, non riguarda unicamente la posizione del presentatore, ma l’intero business, che non vede uno spiccato numero di figure femminili neanche tra sceneggiatrici e scrittrici, con la conseguenza di tagliare fuori un ecosistema di umanità diversa, un’ironia che spinge su altri tasti, o anche la possibilità che una donna possa riconoscersi in un tipo di umorismo visto come “maschile” nei canoni della nostra società.

Ma qual è il vero motivo? L’ipotesi più verosimile è che l’industria dei media, universo prettamente maschile nella direzione e che è stato sfondo di anni di lotte femministe, non riesce a immaginare che una donna possa essere divertente, non è quello il suo compito. L’idea che la televisione ha della donna spazia, purtroppo, ancora per la maggioranza tra la madre, la donna di casa e la seduttrice, difficilmente discostandosi troppo dai due poli. Personaggi femminili che non possono essere inquadrati in queste due dimensioni sono rivoluzionari, incontrano resistenza, ed è da quest’ideologia di base che nascono trend come quello che ha monopolizzato social network quali TikTok e Instagram, della differenza tra personaggi femminili descritti da uomini e da donne, basti notare la differenza tra il personaggio di Black Widow – Scarlett Johannson nel Marvel Universe- nei film del ciclo Avengers, di direzione maschile, e la sua rappresentazione nel film uscito nella scorsa estate, Black Widow, raccontataci da Cate Shortland.

 

Citando Joan Rivers, conduttrice del late night show “Tonight Show” nell’86, “devi essere straordinariamente forte senza che loro lo vedano. Sei una domatrice di leoni. Devi essere totalmente al comando, ma devi rimanere femminile, essendo comunque divertente, pur essendo inquisitoria- è una cosa molto dura, ed è dura per le donne perché non ci si aspetta che una donna prenda il controllo”. Come meglio dipingere la situazione, se non con le parole di una conduttrice che si è ritrovata proprio in questa sfida: uscire dal canone comune dell’idea femminile, trovare il modo di essere divertente, sagace, senza però smettere di essere la barbie che lo show business si aspetta che tu sia.Joan  Rivers rimane però ottimista per il futuro, “è un’arte molto speciale, un talento molto speciale, e bisogna essere molto forti. Devi essere molto brava a parlare, ad ascoltare, e devi essere una fan. Non hanno ancora trovato la donna con tutte queste caratteristiche, ma è lì fuori”.

La vera domanda è però, non l’hanno ancora trovata, o non hanno voluto farlo?

Benedetta Julia Burston

 

Women in Business

Women in Business is the first female association at the Bocconi University and in Italy; the objective is to actively contribute to a greater awareness of the topic of women empowerment through the creation of a female network which would be able to link Bocconi’s female students today with the University’s alumnae and working professionals.

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