Gestire un Paese come un’azienda: un’idea realistica?

Bandiera-Italiana

Un cliente ha l’empatia e l’interesse sociale di un cittadino? È possibile trattare allo stesso modo i cittadini e i clienti di un’azienda? L’idea di gestire un Paese come un’azienda, cioè applicare i principi della gestione aziendale alla pubblica amministrazione, solleva diverse questioni.

Secondo Mintzeberg le imprese hanno una conveniente linea di fondo chiamata profitto che può essere facilmente misurata. Difatti l’obiettivo principale delle aziende è massimizzare i profitti degli azionisti, mentre la pubblica amministrazione ha l’obiettivo di fornire beni e servizi pubblici ai cittadini. Ciò significa che le organizzazioni del settore pubblico e privato operano in contesti diversi. Le imprese private attingono le risorse dai mercati e cercano di massimizzare i profitti attraverso la vendita dei loro prodotti o servizi. Al contrario, la pubblica amministrazione riceve risorse dal governo tramite le tasse e deve fornire beni e servizi pubblici, anche quando non sono redditizi. In aggiunta, le persone che lavorano nella pubblica amministrazione hanno obiettivi lavorativi diversi rispetto a quelle che operano in imprese private. Le risorse umane della pubblica amministrazione sono spesso meno stimolate dalla competizione e dalla ricchezza, e la loro motivazione principale non è il denaro, ma la sicurezza economica e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Incentivarne il livello di prestazione e punirne una scarsa è quindi più complicato rispetto al settore privato, dove l’obiettivo è sempre l’eccellenza per competere nel mercato utilizzando risorse umane motivate e professionalizzate.

La gestione della performance nelle aziende pubbliche è più complicata rispetto alle aziende private. In un articolo della rivista economica della Wharton Business School, Philip Joyce ha affermato che cercare di gestire un governo come un’azienda può portare alla frustrazione. Infatti, ci sono molte cose che i governi fanno e che le imprese private non fanno perché non sono redditizie. Nel caso di un servizio postale, non è nè redditizio nè efficiente consegnare la posta in luoghi lontani, ma è necessario farlo. Un’azienda privata non lo farebbe o troverebbe il modo di far pagare un prezzo sufficiente per recuperare i costi. Il governo, in quanto fornitore dei cittadini, deve fare molte cose che le imprese private non possono o non vogliono fare. Seth Masket, professore di scienze politiche all’Università di Denver, è dello stesso parere. Difatti, insinuare che i governi dovrebbero essere gestiti come le aziende rivela una mancanza di comprensione sia dei governi che delle aziende stesse. Le imprese esistono per realizzare profitti, forniscono beni e servizi ad altri solo quando è redditizio farlo e fissano i prezzi in modo tale che non tutta la popolazione sia in grado di usufruirne. I governi, invece, forniscono beni e servizi pubblici che sono un diritto dei cittadini. Si tratta di un’impresa intrinsecamente non redditizia, che presenta una notevole dose di inefficienza.

D’altro canto, la teoria degli stakeholder sostiene che tutti coloro che sono in qualche modo parte dell’impresa, compresi i dipendenti, i consumatori, i fornitori, le comunità locali, i gruppi ambientalisti, i gruppi governativi, sono stakeholders. Il profitto non può essere considerato l’unica misura della performance aziendale e creare valore va oltre guadagnare. Lo scopo ultimo dell’impresa è quindi contribuire allo sviluppo sociale ed economico delle comunità in cui opera. In tal senso, non è solo il profitto che può motivare nel tempo un’azienda. Sarà la sua missione, anche sociale, a trascinare il titolare e i dipendenti a mantenere l’entusiasmo nel corso degli anni.

A questo punto, la soluzione migliore potrebbe essere una combinazione di entrambi? L’idea di gestire un Paese come un’azienda presenta sfide significative, poiché le organizzazioni del settore pubblico e privato operano in contesti diversi e hanno obiettivi lavorativi diversi. Tuttavia, la teoria degli stakeholder riconosce che le imprese hanno responsabilità sociali e ambientali che vanno oltre la ricerca del profitto. Allo stesso modo, il governo ha la responsabilità di gestire il bene comune, garantendo la soddisfazione dei bisogni dei cittadini e l’equità sociale, senza dimenticare la tutela dell’ambiente e la promozione del benessere generale. In questo senso, la gestione di un Paese dovrebbe considerare l’importanza degli stakeholder, ovvero tutte le parti interessate, come cittadini, imprese, organizzazioni della società civile e così via, e cercare di trovare soluzioni che tengano conto delle loro esigenze e aspettative. Inoltre, è necessario avere una visione a lungo termine e una pianificazione strategica per garantire una crescita sostenibile e la massimizzazione del benessere della società nel suo insieme. In definitiva, la gestione di un Paese richiede una combinazione di competenze, risorse e valori, tra cui la trasparenza, l’innovazione, la collaborazione e la leadership, per affrontare le sfide e le opportunità del mondo contemporaneo in modo efficace e responsabile.

Cristiana Nobile

Women in Business

Women in Business is the first female association at the Bocconi University and in Italy; the objective is to actively contribute to a greater awareness of the topic of women empowerment through the creation of a female network which would be able to link Bocconi’s female students today with the University’s alumnae and working professionals.

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