La NASA si “trasforma” in un’agenzia viaggi e pubblica tre annunci turistici per visitare “esopianeti” trovati con il telescopio Keplero. Ovviamente si tratta di una trovata ironica. Ad oggi infatti, l’umanità non dispone della tecnologia necessaria per raggiungere questi mondi lontani. Ma cosa sono gli esopianeti? Secondo il sito Brighthub.com, “la definizione esatta di esopianeta è semplicemente un pianeta che orbita intorno ad una stella diversa dal nostro Sole e quindi non appartiene al nostro Sistema Solare. Questo è quanto. Niente di speciale”. Come possiamo facilmente arguire, ogni manifesto evidenzia le sottili differenze che intercorrono tra i pianeti extrasolari Kepler e la nostra Terra.
Ad esempio, Kepler 16b (qui sotto), ricorda il pianeta Tatooine di Star Wars, in quanto l’orbita del pianeta gira intorno a due soli. Secondo i ricercatori, questo mondo potrebbe essere un gigante gassoso (il che significa che i turisti non potranno poggiare i piedi per terra ma lieviteranno) e la sua temperatura vicina a quella del ghiaccio secco. Scordatevi quindi presenze di vita aliena in questi luoghi.
Il prossimo sulla lista è la “Super Terra” HD 40307g. Due volte la Terra, la sua gravità è molto alta. I ricercatori, data l’enorme distanza, non sono ancora riusciti a comprendere se questo mondo abbia una superficie rocciosa o sia ricoperto da strati di gas e ghiaccio.
Kepler 186F è il terzo ed ultimo pianeta presentato dalla NASA in questo Tour spaziale. 186F è il primo esopianeta che si trova nella cosiddetta “zona abitabile” di un Sistema Solare, ovvero dove l’acqua liquida potrebbe esistere. La Stella di questo pianeta è però più debole e più rossa del nostro Sole. Quindi, se dovesse esserci vita, questa sarebbe diversa da quella che avviene sulla Terra. Ad esempio la fotosintesi potrebbe avere un processo diverso, con il verde che diventerebbe rosso.
La ricerca di esopianeti non finisce certo qui. Continua. Secondo PlantQuest, vi sono attualmente 1.789 esopianeti confermati. Altri 3.199 candidati sono in attesa di approvazione. Ma forse nessuno sarà identico alla nostra amata Terra come ha rivelato Doug Caldwell, scienziato dell’Istituto SETI Kepler: “Ogni nuovo mondo ci porta a capire quanto sia unico il nostro Mondo”.