Secondo l’Uppsala Conflict Data Program, un programma del Peace Research Institute di Oslo, in questo preciso istante, sono 62 le nazioni coinvolte in guerre, interne o internazionali, che mettono in serio pericolo la vita di milioni di cittadini del mondo, minando la stabilità e l’equilibrio del sistema politico internazionale.
I numeri parlano di quattro continenti coinvolti in prima persona, 62 Paesi sconvolti, 549 milizie o gruppi militari armati a difesa dei propri territori e delle proprie ideologie, milioni di morti ogni giorno. A partire da questi dati è possibile stilare una macabra classifica dei cinque conflitti più pericolosi che attualmente imperversano in tutto il mondo. Per farlo, è stato tenuto in considerazione il numero di vittime registrato da Gennaio 2014 ad oggi.
Per vedere le guerre che si stanno combattendo ora guardate questa mappa.
Il Medioriente è senza ombra di dubbio la zona più interessata dalla questione. Non è un caso che 3 dei 5 conflitti in classifica provengono proprio da questa regione. Tuttavia questo non è l’unico focolaio di tensioni. Gli altri due conflitti classificati provengono da regioni colpite da una profonda instabilità politica: Africa Centrale ed Asia. Anche regioni apparentemente più pacifiche, come il Sud-Est Asiatico, l’America Latina e l’est Europa sono insanguinate da violente guerre che ogni giorno mietono vittime. Emblematici sono i tragici casi della guerra civile Ucraina, dei continui scontri tra le truppe governative e l’etnia Kokang in Birmania-Myanmar o della crisi colombiana, dilaniata da una guerra civile in corso dal 1964 e, come tutto il sudamerica, alle prese con lo strapotere dei cartelli della droga.