Il rapporto tra management practices e capacità predittiva dell’azienda

Il successo di un’azienda è fortemente correlato con l’abilità del management nel produrre previsioni economico-finanziarie; compiere errori nello sviluppo delle previsioni stesse porta, inevitabilmente, a decisioni inefficienti e Pareto-inferiori, come investimenti eseguiti al momento sbagliato o mancato sfruttamento di potenziali opportunità di vendita.

È dunque fondamentale, per un’azienda di successo – o che aspira ad esserlo –  saper adottare le giuste pratiche manageriali, focalizzate ed efficienti, in modo da migliorare e massimizzare la capacità predittiva interna.

Capire e saper riconoscere una buona pratica di management

Quali sono i fattori che determinano una “buona” pratica di gestione? Una ricerca pubblicata nel 2021 dal National Bureau of Economic Research (NBER) evidenzia tre criteri principali:

  • Come le aziende gestiscono e monitorano le attività e come, una volta ottenute le informazioni, quest’ultime vengano indirizzate al miglioramento
  • La gestione dei target: i target sono tracciati, realistici, misurati in tempo e adeguatamente rivisti?
  • Uso degli incentivi per i dipendenti sulla base della performance; gestione di un’eventuale underperformance; metodi di assunzione e tecniche usate per promuovere e mantenere un livello di impegno soddisfacente.

I dati e i risultati

Lo studio ha coinvolto più di 8000 aziende inglesi, eterogenee dal punto di vista delle pratiche manageriali, e ha preso come elementi di controllo dimensione, anni di attività e  mercato di riferimento.

Attraverso un’analisi della produttività nelle aziende manufatturiere e di servizi, i risultati della ricerca mostrano come una miglior gestione offra previsioni più precise. Attraverso il confronto tra misure quantitative del management e aspettative a livello aziendale, viene dimostrato che  le pratiche gestionali variano significativamente da un’azienda all’altra: le aziende nel 10° percentile più basso presentano carenze sostanziali nei processi di feedback e di monitoring, e non forniscono incentivi o formazione per i dipendenti; al contrario, quelle situate nel 90° percentile hanno dimostrato una qualità gestionale paragonabile a quella delle principali aziende internazionali.

Una seconda conclusione fondamentale lega la performance alle pratiche manageriali. Aumentando l’ottimizzazione della gestione aziendale, ne deriva direttamente un incremento di profittabilità, innovazione e capacità di competere sul mercato internazionale, segno di bilanci sani ed equilibrati.

Infine, la ricerca mette in luce come le aziende internazionali high-skilled siano carratterizzate da un management strutturato ed efficiente, mentre invece le aziende di famiglia tendono a soddisfare solo in parte i parametri elencati.

Le aziende con i punteggi più alti sono caratterizzate da previsioni a livello macro e micro economico (riguardanti, rispettivamente, le dinamiche attese legate al PIL e ai tassi di crescita del fatturato) accurate e affidabili. Ma c’è anche un importante aspetto psicologico da considerare: le aziende convinte di elaborare o ottenere previsioni attendibili sono caratterizzate da un minor livello di incertezza il quale, a sua volta, consente di produrre previsioni efficaci; il livello di incertezza è infatti negativamente correlato, in modo significativo, con il livello di qualità del management: passando dal 10° al 90° percentile si osserva una riduzione di 0.43 punti logaritmici (-25% della media della variabile dipendente).

I risultati dunque suggeriscono che una determinante fondamentale per la performance sia proprio l’abilità nel produrre previsioni ed esserne a conoscenza, e che usare la performance possa aiutare a prendere decisioni aziendali efficaci ed efficienti, ottimizzando di conseguenza le strategie e le azioni operative.

Aziende mal-gestite risultano di contro incapaci di fare previsioni veritiere non solo per quanto riguarda l’andamento interno, ma anche quello economico globale. Essere in grado di comprendere e usare le conoscenze macroeconomiche è un vantaggio di valore inestimabile: usare informazioni di macroeconomia significa saper gestire dati per prevedere l’andamento della domanda e degli approvvigionamenti necessari; significa, anche, saper gestire e utilizzare sia il mercato del lavoro che quello finanziario e, in senso strettamente aziendale, analizzare e prevedere la vita utile di un potenziale investimento.

Come migliorare la propria capacità di previsione

È possibile cambiare le pratiche manageriali di un’azienda? Forse sì, ma solo se si è disposti a cambiare lo staff esecutivo o riformularne le procedure gestionali e le tendenze a livello comportamentale.

Solitamente, questa evoluzione si verifica in seguito ad uno shock esogeno: non per scelta dunque, ma perchè si è forzati dall’ambiente circostante. Come affermato da Van Reenen (co-autore della ricerca):

“They need to shape up or die”

(ossia, “mettersi in forma o morire”).

Van Reenen sostiene che portare avanti investimenti volti a migliorare le pratiche di gestione, soprattuto in periodi di incertezza, anche se costoso avrà un effetto positivo sulla capacità di analizzare il futuro e controllare situazioni difficili. Se si osservano le grandi aziende del mercato internazionale (Google, Amazon…), si può notare come l’abilità di concentrarsi sul futuro sia un fattore comune. Infatti, queste aziende sono costantemente impegnate ad analizzare l’orizzonte tramite teams di planning, così da prevedere cosa succederà nel mercato per prendere, ora per allora, decisioni più lungimiranti.

Pertanto, i ricercatori invitano a concentrarsi e investire in buone pratiche manageriali (i.e. best management practices): solo con la loro implementazione si potrà ottenere un miglioramento nella capacità di previsione a livello micro-macro e, fondamentalmente, crescere in termini di produttività, profittabilità e efficienza.

 

Flaminia Granati

Women in Business

Women in Business is the first female association at the Bocconi University and in Italy; the objective is to actively contribute to a greater awareness of the topic of women empowerment through the creation of a female network which would be able to link Bocconi’s female students today with the University’s alumnae and working professionals.

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