Tra spese impreviste e inflazione che fa lievitare i prezzi, i soldi non bastano mai e il sogno di riuscire a mettere da parte un piccolo capitale si allontana sempre di più.
Nonostante i tempi attuali rendano difficile, soprattutto per chi percepisce uno stipendio basso, risparmiare qualcosa per realizzare obiettivi finanziari a medio o lungo termine, sapere cosa fare per migliorare la gestione del proprio patrimonio può rivelarsi di grande aiuto.
Naturalmente, pensare che sia possibile effettuare degli investimenti sicuri e redditizi non è immaginabile, tuttavia imparare a risparmiare può essere il primo passo per raggiungere importanti obbiettivi.
La buona pratica del risparmio
Risparmiare è una buona pratica finanziaria che permette di evita di sperperare il proprio patrimonio in attività superflue e di accumularlo al fine di impiegarlo, in un secondo momento, in attività utili o redditizie.
Per riuscire a risparmiare, è necessario che, in un arco di tempo prestabilito, le uscite siano inferiori alle entrate. Per raggiungere questo obiettivo è necessario seguire alcune semplici regole.
1. Calcola attentamente l’ammontare delle entrate in un determinato arco di tempo
Chi può vantare un’entrata mensile stabile, data ad esempio dallo stipendio o dalla pensione, sa sempre quanto avrà a disposizione, nel mese successivo, per soddisfare i propri bisogni primari. Diversamente, chi dispone di entrate variabili, derivanti magari da un lavoro autonomo, non può mai avere la certezza della quantità di denaro che si troverà a gestire.
Mentre nel primo caso può risultare facile effettuare una valutazione oggettiva del bilancio, nel secondo sarà un po’ più complesso, ma certo non impossibile, soprattutto se si prenderà in considerazione un arco temporale più lungo, ad esempio semestrale o annuale.
Oltre alle entrate più o meno stabili ottenute tramite attività lavorative, è necessario prendere in considerazione anche quelle derivanti da affitti, diritti d’autore, investimenti e via dicendo.
2. Calcola tutte le uscite
Una volta conteggiate tutte le entrate, è necessario calcolare le uscite. In particolare, in questa fase bisogna conteggiare con attenzione non solo le spese che non possono essere depennate dalla propria lista, ma anche quelle superflue.
Il calcolo dovrà prendere in considerazione il medesimo arco di tempo di quello precedente; quindi, se prima si sono calcolate tutte le entrate mensili, in questo caso sarà necessario calcolare le uscite su base mensile.
3. Calcola la differenza tra entrate e uscite
Dopo aver calcolato con attenzione entrate e uscite, è necessario procedere con la sottrazione delle seconde dalle prime.
Se il risultato ottenuto è positivo, significa che si è già sulla buona strada, mentre in caso di risultato negativo sarà necessario rimboccarsi per bene le maniche.
4. Rivedi la lista delle uscite ed elimina le spese superflue
A questo punto si può procedere con la rilettura di tutte le voci spesa e con la loro divisione in due gruppi: spese necessarie e spese superflue.
Il primo gruppo includerà tutte quelle uscite che non possono essere eliminate, come il pagamento di tasse e bollette, la spesa settimanale, eventuali rate di mutuo o prestiti e così via, mentre nel secondo gruppo andranno inserite le spese non indispensabili.
Una volta eliminate tutte le spese rientranti nel secondo gruppo, si potrà effettuare nuovamente la sottrazione delle uscite dalle entrate per verificare a quanto ammonterebbe, a questo punto, il risparmio.
5. Rivedi le spese fisse
Seppure non possano essere eliminate dai conteggi, alcune spese fisse, come la spesa settimanale, la benzina e le bollette, possono comunque essere ridotte tramite l’acquisizione di comportamenti e scelte virtuose.
Una volta riviste tutte le spese rimodulabili, si potrà procedere nuovamente al calcolo per verificare a quanto ammonterà il risparmio se si metteranno in atto le strategie di gestione del bilancio appena individuate.