La Norvegia Disinveste dal Rischio Carbone

La Norvegia si muove verso l’addio al carbone. Su indicazione della Commissione Finanziaria del parlamento norvegese, infatti, il più grande fondo sovrano del mondo (900 miliardi di dollari d’investimenti in totale e quote di Enel e altre utilities italiane) taglierà gli investimenti in carbone per ridurre la propria esposizione al rischio.

L’accordo bipartisan raggiunto dal comitato permanente per la Finanza e Affari Economici del Parlamento, che dovrebbe ricevere il via libera definitivo dall’aula il 5 giugno, imporrebbe al fondo sovrano norvegese di cedere le sue partecipazioni in società che generano oltre il 30% dei ricavi da attività collegate alla filiera del carbone.

Il ministero delle Finanze norvegese stima che verranno cedute partecipazioni in 50-75 società, compresi investimenti in aziende come la tedesca Rwe, la cinese Shenhua, l’americana AGL Energy e la polacca Pge, per un valore di almeno 4,5 miliardi di dollari.

Secondo il Wwf, la decisione potrebbe creare un effetto domino sul resto del settore investimenti e sul mercato energetico internazionale, visto che il carbone è ancora il combustibile fossile che riceve le maggiori sovvenzioni dagli stati nazionali. I criteri adottati dalla Norvegia rappresentano il provvedimento più forte mai preso contro il comparto dei combustibili fossili. Per la prima volta la campagna contro le fonti fossili, che sta ormai coinvolgendo investitori in tutto il mondo, va a colpire non solo le minerarie ma anche le utilities.

miniera carbone Cina

Proprio nelle ultime settimane la Norvegia è stata protagonista della campagna  internazionale #DivestNorway, organizzata dalle organizzazioni Future in Our Hands, Greenpeace Norvegia e Wwf Norvegia. In poche settimane le tre organizzazioni hanno raccolto decine di migliaia di firme a sostegno del disinvestimento del carbone.

“La situazione climatica è drammatica, occorre agire con urgenza e investire sulle rinnovabili e nell’efficienza energetica, non nei combustibili del passato”, ha commentato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia.

“La decisione segna una grande vittoria per la campagna di disinvestimento globale che -ricorda il Wwf- ha recentemente ottenuto gli impegni dalla chiesa d’Inghilterra, dell’Università di Edimburgo e di molti altri. Rappresenta un importante passo verso l’obbiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto della soglia di 2 gradi centigradi”.

                                                                                                                                               Francesco Fucà