Le 5 Foto più Toccanti Vincitrici del Premio Pulitzer

Il Premio Pulitzer per la fotografia viene assegnato ogni anno a partire dal 1942, senza soste. Non è un encomio assegnato arbitrariamente, bensì un’onorificenza attribuita a chi più si è distinto nell’arte delle lenti e degli obiettivi legati al settore giornalistico. Non sono foto da tutti i giorni, non certo del tipo che potremmo trovare su Instagram, per intenderci. Al contrario le opere premiate trattano tipicamente questioni complesse, come guerre, epidemie, malattie oppure semplici fatti di cronaca a loro modo rilevanti, vuoi nelle implicazioni sulla società, vuoi nelle gesta dei protagonisti. Gli autori non sono sempre e solo fotografi professionisti ma anche occasionali testimoni di fatti realmente accaduti, che tempestivamente hanno immortalato la scena. Prima di continuare con la nostra rassegna delle cinque foto più emozionanti, pertanto, è doveroso avvertirvi che alcune di esse potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno e risultare particolarmente crude.

5. Fire Escape Collapse – Stanley Forman, 1975

55366361c161267d2aa002354503b6c1Stanley Forman fu premiato nel 1976 per aver scattato un anno prima questa immagine di Diana Bryan, madre diciannovenne della piccola Tiare Jones, con lei nella foto, mentre precipitano rovinosamente da un palazzo in fiamme a Boston, Massachusetts. Forman era di rientro a casa dal lavoro al Boston Herald quando quel giorno venne contattato e avvisato di un incendio in un edificio. Dopo essersi recato sul posto vide una prima squadra di vigili del fuoco, capitanata da Bob O’Neil recarsi su una scala in soccorso delle due, fuggite per ripararsi sulle scale anti incendio. Dopo poco, però, la scala cedette e con lei la prese di madre e figlia. Fu una scena terribile, alla quale O’Neil fuggì solo aggrappandosi con una mano alla scala dell’autopompa. Diana morirà poco dopo in ospedale per la caduta dai 15 metri che la separavano da terra. La piccola Tiare sopravviverà solo perché il corpo della madre le attutirà la caduta. Da allora cambierà la regolamentazione delle scale anti incendio, per favorire più sicurezza e protezione.

4. The Elian Gonzalez Controversy – Alan Diaz, 2001

cd2257418b06de09fcd2cc7fa7cb776aLa storia di questa foto, scattata da Alan Diaz dell’ Associated Press, comincia nel 1999 e vede protagonista un bambino di sei anni, Elian, ritrovato in mare dopo che la sua barca, carica di profughi cubani come lui, è affondata uccidendo dieci persone (tra cui la madre). Recuperato da una nave salvataggio americana, il piccolo fu lasciato ai parenti residenti a Miami, in Florida. Il padre Juan, ancora a Cuba, lo reclamò però a sè, desiderando il suo ritorno in madrepatria. Ne nacque una controversia diplomatica tra Stati Uniti e Cuba in merito alle sorti di Elian che coinvolse lo stesso Fidel Castro. Il lìder maximo si pronunciò per la sua causa, chiedendo il suo immediato rientro. Dall’altra parte, gli zii e gli altri parenti di Miami proprio non volevano lasciarlo tornare. Dopo mesi di battaglie legali il giudice stabilì che Elian dovesse tornare dal padre, il quale lo aveva già raggiunto a Miami per riprenderselo. Gli zii, rifiutandosi un’ultima volta di cederlo, costrinsero il procuratore ad autorizzare l’incursione delle autorità, che puntualmente avvenne di mattina presto. La foto raffigura il momento dell’ingresso nell’abitazione degli agenti. Elian tornerà, col padre, a Cuba.

3. L’affondamento dell’ Andrea Doria – Harry A. Trask, 1957

4427916761_71868864dc_bIl transatlantico italiano Andrea Doria era considerato un modello. Un vero gioiello per la nostra flotta nazionale. Una delle ultime navi impiegate nei frequenti tragitti oltreoceano che saranno surclassati di li a poco dai più comodi collegamenti aerei. Era una nave all’avanguardia, teoricamente inaffondabile: aveva l’ultima tecnologia di equipaggiamento, inclusi due radar e misure di sicurezza precise tra cui la divisione dello scafo in scompartimenti, così da rimanere a galla anche con presenza di acqua all’interno e la possibilità di usufruire delle scialuppe anche con un’inclinazione fino a 15 gradi. Nel 1956 però si scontro con la piccola nave Stockholm che ne danneggiò subito lo scafo, dove era situato il carburante, la pressione dell’urto crepò numerosi dei compartimenti in cui era divisa consentendo il passaggio dell’acqua. Arrivò ad inclinarsi fino a 20 gradi, troppi per le scialuppe, prima di affondare del tutto. Moriranno in 46, ben pochi se comparati con le persone totali a bordo, ben 1706. Sulla Stockholm vi saranno solo 5 decessi, tutti dell’equipaggio. Molti per fortuna si salveranno comunque grazie ad altre navi e a scialuppe provvidenzialmente calate. La foto fu scattata nove minuti dopo l’impatto da un aereo in volo. Si stima, oggi, che se il transatlantico fosse affondato subito la proporzione di vittime sarebbe stata pari a quella del Titanic.

2. Saffron Revolution – Andrees Latif, 2008

burma1a(foto: visuallens.files.wordpress.com)

Le “proteste dello zafferano” scoppiarono ufficialmente nel 2007 a Burma, anche chiamato Myanmar, allorquando il governo decise di abolire i sussidi per il carburante, il 15 Agosto. Tale mossa provocò un aumento dei prezzi pari al 66% per combustibile e diesel e pari al 500% per il gas naturale. Gli aumenti riguardarono anche generi alimentari e trasporti. Una situazione insostenibile per molti, troppi. Furono i monaci per primi, a migliaia, a scendere in strada e sfidare il regime militare. Che non attese a rispondere, specie con l’ingrossarsi della protesta giorno dopo giorno, in maniera violenta anche, con morti, botte e templi saccheggiati. Andrees Latif, della Reuters, vinse il Pulitzer per la foto a Kenji Nagai, videoreporter giapponese, in punto di morte. Colpito da un soldato a pochi metri di distanza a Rangoon, quando durante una protesta il regime aprì il fuoco sui manifestanti. Dopo aver subito il colpo Nagai continuò eroicamente a riprendere tutto, fino ad accasciarsi definitivamente con la sua videocamera tra le mani.

1. Screaming Girl – Massoud Hossaini, 2012

8c039c40886fa45af5175cf8_Massoud_HossainiIl fotografo Massoud Hossaini dell’ Afp in Afghanistan ci è nato. La celebrazione dell’Ashura, cara ai Musulmani sciiti, la conosce bene. Si commemora l’uccisione di un nipote di Maometto, avvenuta nel 680 a.C, Ali. Tante volte anche lui, come il soggetto della sua foto premiata, Tarana Akbari, si è recato a Kabul a rendere omaggio alla tomba di Abul Fazl. Così Tarana con la sua famiglia anche quell’anno era lì. E c’era anche Hossaini. Con loro, però, anche un attentatore solitario, con uno zaino, che non ha esitato a detonare i suoi esplosivi nel momento di massima calca della gente. Più di 70 i morti, tra cui 7 membri della famiglia di Tarana che, appena realizzato quanto successo, ferita lei stessa, si è lasciata andare ad un urlo di disperazione indescrivibile. Immortalato però dalla foto di Massoud, preziosa e incredibile perché rara. Solitamente dopo eventi di questo tipo le foto più incredibili sono riprese molto tempo dopo l’incorrere della minaccia. In questo caso lo scatto è avvenuto subito dopo.

Nella foto di copertina, un soggetto di Don Bartletti del Los Angeles Times, premiato col Pulitzer nel 2003