“Le vitamine B, C ed E sono le migliori per il tuo tipo di pelle”. E ancora: “C’è il 60% di possibilità che il problema alla pelle sia dovuto a un fungo. Vuoi che ti metta in contatto con un dermatologo?”. Il Covid ha accelerato il matrimonio tra l’intelligenza artificiale e il mondo della salute. In piena pandemia è stato cruciale velocizzare le diagnosi e migliorare il dialogo tra paziente e dottore, riducendo – allo stesso tempo – i rischi di contagio. Un processo all’interno del quale l’uso delle immagini ha assunto un ruolo crescente. Che oggi può essere declinato in qualsiasi direzione, a cominciare dal mondo della bellezza e della cura della pelle. Un mercato che prima della battuta d’arresto registrata nel 2020 valeva a livello globale – nelle stime di PwC – circa 450 miliardi di euro e che in Italia, solo considerando la cosmetica, genera un fatturato aggregato di oltre 12 miliardi di euro, incluse esportazioni per 5 miliardi.
Gen Z e digital disruption
A trainare la corsa del settore sono sicuramente Millennial e Gen Z che hanno una disponibilità di spesa superiore a quella delle generazioni precedenti e hanno abbracciato la disruption digitale. In Italia, nell’ultimo anno, le vendite online sono cresciute del 35%, superando il 10% del valore complessivo del mercato interno, e i trend mostrano che difficilmente si tornerà indietro.
Anche perché la corsa della diagnostica intelligente è partita da semplici servizi che servivano a guidare gli acquisti ed è oggi arrivata a fornire veri e propri assistenti personali nella scelta di skincare e makeup. Realtà virtuale e realtà aumentata sono quindi destinate a migliorare progressivamente le esperienze di shopping online permettendo ai consumatori di prendere decisioni a distanza, come se fossero in negozio.
Un cambio di passo necessario specialmente nel panorama dei brand beauty: secondo PwC, negli Stati Uniti, i primi 20 marchi di cosmetica che catturano il 90% del mercato fisico valgono solo il 14% del mercato online. Insomma, si tratta di un mondo che si è praticamente trasferito in massa sul web.
Beauty e social network
Per recuperare il gap, questi marchi devono quindi investire in soluzioni innovative cavalcando quello che è uno dei topic più cercati su Instagram. Sfruttando, per esempio, le potenzialità che derivano dalla capacità di analizzare la pelle attraverso le immagini.
Un percorso che si può applicare al mondo della salute come a quello della bellezza. D’altra parte, gli algoritmi di cui si nutre l’intelligenza artificiale sono una tabula rasa che deve “solo” essere incisa da un data set di immagini grazie al quale imparare a riconoscere qualunque cosa. Un esempio di successo in campo medico è quello che portato avanti da Microsoft con InnerEye: utilizzando una libreria sterminata di foto scannerizzate, l’intelligenza artificiale riesce a capire se il paziente abbia un tumore. Il sistema si basa su un algoritmo che impara dalle lastre visionate dai dottori, immagazzina le informazioni e arriva una diagnosi celere. Ovviamente l’ultima parola spetta sempre a un medico, ma in questo modo il lavoro degli esperti diviene infinitamente più semplice e veloce.
Lo stesso percorso può essere applicato allo skin care. Dopo aver “insegnato” all’algoritmo cosa riconoscere dal punto di vista dermatologico, un Bot guidato da un’intelligenza artificiale potrà aiutare gli utenti – attraverso una app – a riconoscere velocemente i problemi della pelle indirizzandoli verso le giuste soluzioni o suggerendo un consulto con uno specialista, ma potrebbe anche consigliare una migliore routine per la cura della pelle (e della bellezza) e memorizzare la storia dermatologica della persona, così che l’utente abbia sempre sotto controllo il quadro generale della propria pelle.
Dal punto di vista pratico l’app funzionerebbe combinando l’utilizzo delle immagini e del testo. Alla lettura di una foto per il riconoscimento facciale e della pelle, segue un’analisi testuale attraverso una serie di domande e risposte. E il risultato è sempre personalizzato: dal consiglio delle migliori vitamine o creme per la cura quotidiana al ricorso a un medico nel caso di possibili problemi di salute.
A cura di Marija Zdolsek, Back-end developer di Indigo.ai