Negli ultimi 9 anni ho visto un “film” che non abbiamo mai visto prima d’ora nella nostra storia economico-finanziaria. Le Banche Centrali, dopo aver lanciato i vari QE (quantitative easing) nazionali e globali, sono arrivate ai famosi ZIRP (zero interest rate policy) cioè interessi nulli o negativi sui depositi.
Da quello che ho letto e studiato fino ad ora non mi è mai capitato di apprendere di situazioni analoghe. Le Banche Centrali, con il benestare dei Governi, notoriamente alla costante ricerca di capitali, hanno favorito speculazioni (cosa ben diversa rispetto agli investimenti) da parte di Hedge Funds e Banche d’investimento sulle Borse e sui mercati finanziari in generale, avendo la certezza di un “salvagente” finanziario dato dal “free – money”.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti. I mercati finanziari, da molti anni, si sono “dissociati” dall’economia reale. In questo contest, abbiamo visto il prezzo dei Metalli Preziosi (Oro e Argento) salire per circa 9 anni, per poi scendere velocemente proprio in questi giorni. Negli ultimi tre mesi hanno viaggiato in un trading range tra i 1,270-1,350 $ per Oncia, nel caso del metallo giallo, e tra $17-$19.60 per l’Argento. Dobbiamo considerare che sia l’Oro che l’Argento si comportano come “monete” surrogate rispetto alle monete globali, che ormai non rappresentano un valore reale dell’interscambio commerciale.
Se analizziamo la storia dei metalli prezioni, a partire da quando il presidente Nixon dichiarò la non convertibilità del Dollaro in Oro, all’inizio degli anni ‘70, notiamo che il prezzo è salito dai circa 42 $ per oncia a circa $1,300 di oggi, con una punta massima intorno a $1,900 per oncia nel 2011. Questo dimostra la tenuta di valore della “moneta oro” rispetto alla moneta dollaro.
Per semplificare, colui che dal 1970 avesse conservato un’oncia d’oro, oggi riceverebbe circa 1300 dollari rispetto ai 42 dollari spesi per l’acquisto. La rivalutazione è del 2990% in 46 anni. Tutto ciò nonostante i tentativi da parte delle Banche Centrali di manipolare al ribasso il prezzo dell’Oro attraverso massicce vendite del metallo prezioso. La filosofia attuale è “if you cannot beat them, join them”: pertanto, le Banche Centrali della Cina, della Russia e dell’Europa invece di vendere l’oro, si sono lanciate in acquisti dello stesso, oppure, in alternative, hanno smesso di vendere le loro riserve. Bisogna altresì segnalare i forti acquisti anche da parte dell’India.
Nel secondo trimestre di quest’anno, come descritto accuratamente dal World Gold Council, la domanda di Oro è cresciuta perseguendo un trend del precedente trimestre, nonostante la debole domanda da parte del settore della gioielleria. Questo è un record storico. Inoltre, la domanda di monete di oro e di argento ha raggiunto punte da record.
Le politiche economiche attuate da tutti i Governi, dalla Unione Europea agli USA, al Giappone, sono ispirate alle teorie di John Maynard Keynes, (https://en.wikipedia.org/wiki/John_Maynard_Keynes) che aveva giustamente caldeggiato l’immissione di liquidita’ (stampare moneta) nei mercati finanziari in momenti particolari di crisi economica per un breve periodo. I Governi di varie nazioni hanno approffittato di queste politiche e, insieme alle Banche Centrali, hanno lanciato il QE1, QE2, QE3, e QE infinito. Direi che i politici hanno utilizzato un meccanismo di creazione monetaria illimitatata: politica distorta e spregiudicata della teoria Keynesiana. Questo, in pratica, ha determinato per gli speculatori la percezione di avere denaro a costo nominale zero e in quantità illimitata. Come si e’ visto, negli ultimi 15 anni, la speculazione selvaggia si è lanciata sulle borse mondiali.
Vediamo gli effetti possibili sui mercati. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) che funge da Banca Sovranazionale delle Banche Centrali emette SDR (diritti speciali di prelievo) che non è altro che una valuta. Il valore di questa “unità di conto” viene ricavato da un paniere di valute nazionali. Gli USA, attualmente, hanno la maggior parte della torta; tuttavia, a partire da questo mese di Ottobre, hanno inserito anche la Cina con la loro moneta, lo Yuan, naturalmente a scapito delle altre valute, principalmente il dollaro. Il FMI ha un piano massiccio di emissioni di nuovi SDR. A questo punto è possibile che si verifichino due fenomeni:
– Il dollaro scenderà a seguito della diminuzione del peso nel paniere SDR e i metalli preziosi, come reazione, dovrebbero salire. L’argento, in teoria, dovrebbe avvantaggiarsi in percentuale maggiore rispetto all’oro.
– L’inflazione riprendera’ e non sappiamo dove andrà a finire. Tutto ciò e’ necessario per ridurre i massicci debiti governativi delle nazioni per il meccanismo di perdita di valore reale.
Le Elites finanziarie globali hanno cosi’ deciso e a noi investitori non resta che cercare di difendere il nostro patrimonio in termini di potere di acquisto. Azzardando qualche previsione, ritengo che l’Oro dovrebbe andare verso i 2,000 dollari l’oncia entro fine 2017 e probabilmente $3,000 entro la fine 2018-2019. Questo senza tenere conto di acquisti massicci dei metalli preziosi causati da situazioni di panico che potrebbero svilupparsi sui vari mercati finanziari. L’inflazione, che adesso si aggira intorno al 5% annuale (reale), salirà notevolmente. La mia speranza è che l’inflazione non superi il 15%-20% annuo.
In alcune nazioni del Sud America siamo gia’ intorno al 15%-25% annuale reale. In questo modo, i debiti delle nazioni dall’Europa agli USA passando per il Giappone verranno dimezzati in 5 anni. Per quanto riguarda l’argento, a mio avviso, potrebbe arrivare ai $40 per oncia in un periodo massimo di 2 o 3 anni. L’investimento più semplice è di acquistare monete d’oro e d’argento, mettendole nelle proverbiali cassette di sicurezza, quale assicurazione contro potenziali movimenti finanziari pericolosi, svalutazioni di monete varie e inflazione galoppante.
Con l’incertezza che regna sovrana sui mercati finanziari è prudente comprare Oro ed Argento dal 7% al 10% del proprio partimonio liquid, escludendo dal calcolo il valore della casa e dei terreni. Per gli investitori piu’ sofisticati e qualificati si potrebbe anche pensare di acquistare titoli di aziende minerarie del settore, oppure fondi ETF, ed effettuare operazioni con le opzioni. Sempre ricordandosi, però, di non superare il 10% del patrimonio liquido.
Disclaimer:
Noi abbiamo posizioni e investimenti vari in metalli preziosi e azioni di società e fondi vari, inclusi gli ETF operanti nel settore minerario e speculativo dei metalli preziosi. Pertanto suggeriamo fortemente ai lettori di rivolgersi ai propri consulenti in materia d’investimenti in metalli preziosi e non prendere decisioni affrettate. Quanto scritto qui sopra è solo a titolo informative e divulgativo.