Molti attori in California si sono fatti promotori di una nuova legge che permetterebbe di far rimuovere le loro date di nascita da siti web come IMDb. Ma non lo fanno per evitare che i loro interventi chirurgici ringiovanenti siano scoperti, anzi, lo fanno per un motivo lodevole: cercare di fermare la discriminazione in base all’età che sempre di più viene applicata durante i casting di Hollywood.
Il disegno di legge, presentato e firmato dal governatore della California Jerry Brown lo scorso 24 settembre, richiede ai siti web la loro “disponibilità” nel caso in cui un’artista richieda che la sua età venga rimossa dalla piattaforma. Il disegno di legge è fortemente sostenuto dalla Screen Actors Guild, il sindacato degli attori guidato da Gabrielle Carteris, attrice famosa per aver recitato in Beverly Hills 90210. In un articolo dell’Hollywood Reporter, Gabrielle dice che sono le attrici in particolare ad essere sempre più vittime di “palese discriminazione in base all’età” durante i provini e che la facilità con cui i direttori di casting possono trovare le loro date di nascita sul web non ha fatto altro che peggiorare il problema.
Il fascino che Hollywood subisce da parte dei giovani e la riluttanza nel lanciare donne over 40 è un problema di vecchia data che ha dato luogo, nel corso degli anni, ad “abbinamenti” uomo-donna con una grande disparità di età (ad esempio, Sally Field interpretò il ruolo di madre di Tom Hanks in “Forrest Gump” pur avendo soli 10 anni in più dell’attore protagonista).
Secondo uno studio eseguito su 2.000 sceneggiature, solo il 23% dei copioni interpretati da donne vengono pronunciati da attrici con oltre 42 anni, quasi la metà rispetto al 44% dei dialoghi maschili.
Nel pratico, però, non è ancora ben chiaro quanto potrà essere efficace la legge. Infatti, se il decreto include siti gratuiti come IMDb, esclude altri siti come Wikipedia e Google dove vengono riportate l’età delle celebrità nelle biografie on-line.
La legge mira anche a impedire il numero di informazioni disponibili al pubblico. L’età, come anche gli indirizzi di domicilio, i voti politici e perfino le multe ricevute, sono disponibili online o sono state ingiustamente pubblicati da siti e giornali. Mentre una volta queste informazioni si potevano trovare solo consultando documenti di tribunale, con Internet tutto si è reso più accessibile. In Louisiana, per esempio, è stata approvata una legge nel 2013 che blocca la pubblicazione del certificato del porto d’armi (come sappiamo permesso in America ai cittadini) posseduto da persone note.
Gabrielle Carteris, nell’articolo di Hollywood Reporter, respinge le preoccupazioni legate ai problemi che l’attuazione di questa legge potrebbe avere con la costituzione Californiana: la libertà di parola “non sarà attaccata” perché le restrizioni verrebbero applicate soltanto ai siti che sottoscrivono la legge.
Ma Internet è solo un capro espiatorio per l’ossessione che Hollywood ha per le donne giovani, è anche prodotto di secoli di nozioni culturali e commerciali su bellezza e femminilità e il risultato diretto di migliaia di decisioni fatte da registi e produttori. Dopo tutto, è molto più facile far oscurare delle informazioni su un sito web che tentare di modificare quelle che sono le preferenze di Hollywood.