Perché l’approvazione di Coinify in Italia potrebbe essere un momento di svolta per l’adozione delle criptovalute

Coinify è pronto a entrare nei mercati italiani. Si annuncia una rivoluzione perché la piattaforma potrebbe aprire la strada a una nuova spinta verso l’adozione delle criptovalute a livello nazionale. L’annoso problema che divide il mercato finanziario sulla legalità e la regolamentazione delle normative delle valute virtuali, disporrebbe di una soluzione.

Il regolamento delle criptovalute

Le tanto amate e vituperate monete virtuali, di cui Bitcoin è stata la madre, fin dal loro debutto, hanno scatenato accese discussioni.

Grafico da Bitcoin a EUR

 

 


(Image: Coinmarketcap.com)

Con gli anni queste hanno subito dei momenti di estremo successo e di crolli vertiginosi, ma sono rimaste sul mercato, espandendosi e fortificandosi. Ormai il settore finanziario, così come gli altri, sta utilizzando in maniera sempre più poderosa le potenzialità offerte dalla digitalizzazione, e le criptovalute sono uno di questi strumenti.

Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: “dall’inizio del 2022, ci sono già oltre 300 milioni di utenti di criptovalute e questo numero è destinato a crescere poiché la criptovaluta è supportata da importanti aziende come PayPal, Visa, Mastercard, Revolut e altre. Possiamo dire che il prossimo “criptoenzima” sarà più mite rispetto al periodo di correzione che gli investitori hanno dovuto affrontare a dicembre 2017. Gli investitori nel mercato delle criptovalute dovranno comunque osservare con attenzione i molti fattori esterni (inflazione, tassi della Fed) che influiscono sul valore”.

Il problema è sempre stato la loro legittimità, necessitano infatti di una normativa che le possa regolamentare. Le criptovalute sono state riconosciute a livello Europeo, grazie ad una direttiva del Parlamento e del Consiglio Europeo, ma gli Stati Europei non sono autorizzati a lanciare le proprie monete. Il solo che ha adottato Bitcoin come moneta a corso legale, per ora, è El Salvador. Però esistono almeno 111 stati in cui le criptovalute sono riconosciute dalla legge e sono disciplinate. Poi, ci sono grandi paesi, ad esempio gli Stati Uniti e il Canada, che sono favorevoli alla loro adozione, quindi, si adoperano per far rispettare le leggi antiriciclaggio ed evitare le frodi.

La posizione dell’Italia

Nel primo semestre 2022 vi è stato un dimezzamento dei prezzi delle principali cripto che, dopo un periodo euforico, hanno di nuovo traballato.

 

(Image: TredingView.com)

Ma, le normali ondulazioni del mercato non vengono considerate fisiologiche e una comunicazione del 22 giugno della Banca Italia lo dimostra:

“Le cripto-attività possono generare rischi di vario genere. Una rapida e ampia diffusione di questi strumenti potrebbe compromettere la stabilità del sistema finanziario a causa dell’interdipendenza dei soggetti che vi partecipano, regolamentati e non, nonché della mancanza di controlli e strumenti che possono limitare gli effetti di eventi sfavorevoli. Il mondo delle cripto-attività è infatti ancora largamente deregolamentato. Sono in corso a livello internazionale ed europeo i lavori per disegnare un nuovo insieme di regole e di controlli per questi prodotti e per i relativi “ecosistemi” ma la loro entrata a regime richiederà ancora tempo”.

La nota rileva le preoccupazioni dell’Istituto che riguardano, soprattutto, la volatilità estrema delle quotazioni in criptovalute, le truffe e gli incidenti informatici come episodi ricorrenti e l’opacità degli scambi.

Anche il Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, è scettica. Di recente ha dichiarato che le cripto non valgono niente, che sono pericolose per i mercati e per gli utenti che rischiano di perdere tutto e quindi, che dovrebbero essere regolate per evitare speculazioni e delusioni.

Quindi, urge l’introduzione massiccia di regole, di organismi e di controlli per un corretto funzionamento delle valute virtuali. In Italia, nessuna banca possiede cripto-attività e solo quattro hanno contatti con soggetti che operano con attività legate alle cripto.

L’introduzione di uno strumento come Coinify può dare un’accelerata al processo di formalizzazione alle monete virtuali sui mercati economici e finanziari.

Che cosa è Coinify e quali sono le sue caratteristiche

Nasce nel 2014 in Danimarca, il portafoglio di criptovaluta open source Coinify. E’ un’applicazione browser di asset, una piattaforma di pagamenti con monete virtuali, che offre soluzioni attive in Europa, in Asia e in altre regioni. Supporta le più note valute come BTC, ETH, token ERC-20 e altre criptovalute.

Permette ai privati e alle aziende di sostenere un’innovazione finanziaria, con diversi servizi, tramite le monete virtuali, a seconda di ogni esigenza. Le soluzioni di pagamento Coinify consentono ai commercianti, fisici e online, di accettare valute online senza possederle, mentre possono ricevere pagamenti in monete tradizionali, elaborando la conversione, senza costi aggiuntivi. I clienti possono depositare sui loro conti le criptovalute e ottenere gli importi nei supporti tradizionali. Inoltre, facilita i prelievi in Bitcoin e offre la possibilità di pagare le fatture emesse con moneta tradizionale in valute virtuali, tutto tramite web o app.

Con la regolamentazione ufficiale di Coinify nei mercati economici,unita all’attività di altri big della tecnologia, potremmo assistere ad un cambio di rotta dei sistemi tradizionali verso il digitale in tutte le sue forme. Un beneficio anche per il mondo finanziario, per l’adozione ufficiale di criptovalute e la diversificazione dei portafogli, indispensabile per generare maggior profitto per gli investitori.

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