Settant’anni dopo ancora loro, Stati Uniti e Russia. Questa volta in Medio Oriente. Sembra ormai essere stato dato il primo ciak al remake della pellicola che tra il 1945 e il 1991 tenne tutto il mondo col fiato sospeso, portando per quasi cinquant’anni a una divisione del globo secondo due blocchi: quello occidentale e quello orientale. Passa il tempo e un oceano non sembra in grado di tener lontane le due superpotenze. Questa volta, però, a fare da sfondo alla contesa è il deserto siriano, martoriato da anni da una sanguinosa guerra civile e colpevole di ospitare buona parte delle milizie dello Stato Islamico.
Cosa sta accadendo in Siria?
La Russia, legata ad Assad da un’amicizia di vecchia data e partner storico del regime damasceno, negli ultimi giorni ha inviato nei cieli siriani velivoli miltari, ufficialmente chiamati a combattere lo Stato Islamico, ma di fatto disposti a bombardare ogni postazione ribelle. Nel corso dell’ultima campagna di bombardamenti, però, i caccia russi si sono avvicinati molto, anzi troppo, agli aerei americani (si parla di meno di 20 miglia di distanza) come riportato nella foto qui sotto:

Il tenente generale Charles Brown, a capo della campagna aerea americana in Siria, ha dichiarato alla CBS che gli Stati Uniti hanno avuto incontri ravvicinati con i mezzi russi, entrati nello spazio aereo siriano per attaccare i gruppi ribelli anti-regime e gli estremisti. “Siamo in volo molte più volte dei Russi – ha detto – e la vicinanza è limitata a poco tempo rispetto alle ore che passiamo in volo su Iraq e Siria”. Inoltre, il militare americano ha affermato di non temere per un eventuale scontro tra le operazioni russe e americane.
Di tutt’altro avviso sono però gli esperti, in particolare Ian Bremmer, presidente del Gruppo Eurasia, che la scorsa settimana ha affermato al Business Insider: “Mentre gli Stati Uniti e la Russia saranno impegnati a gettare acqua sul fuoco, le possibilità di uno scontro si alzeranno inevitabilmente. Gli Stati Uniti e gli alleati ignoreranno gli inviti russi a evitare di transitare lungo lo spazio aereo siriano, così come i Russi ignoreranno gli Stati Uniti su Assad” (facendo riferimento al fatto che la Russia abbia dato poco preavviso agli USA prima di bombardare i gruppi ribelli che combattono il regime di Assad, stretto alleato della Russia).
Associated Press nell’ultima settimana ha osservato come le forze aeree di diversi paesi (tra cui, oltre a Russia e USA, si annoverano anche Turchia, Australia e Francia) sorvolino la Siria senza alcun coordinamento. Una situazione che lentamente potrebbe sfociare in un nuovo scontro tra le due potenze. Questa volta, però, nei cieli siriani, di una nazione ormai svuotata completamente dalla speranza e destinata a crollare sotto i colpi della minaccia jihadista.