Ma Davvero nel 2050 il Sesso con i Robot Supererà Quello tra gli Esseri Umani?

sesso con i robot

Secondo un report realizzato dal professor Ian Pearson, futurologo tra i più stimati nel Regno Unito, in collaborazione con Bondara (uno dei maggiori player inglesi di sex toy shops) nel 2050 il sesso con i robot supererà quello fra esseri umani.

Una previsione borderline che apre un dibattito soprattutto etico. Secondo la dottoressa Kathleen Richardson, umanoidi femminili troppo simili ai modelli in carne ed ossa potrebbero ispirare atteggiamenti misogini e false attese da parte degli utilizzatori.

Ma esiste davvero il “rischio” che i rapporti sessuali tra esseri umani vengano soppiantati da quelli tra uomo e robot? Lo abbiamo chiesto al dottor Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica (ISS) di Roma.

Non credo che il rapporto umano verrà annullato. Per un motivo assai semplice. La sessualità è mediata da quelle che noi chiamiamo emozioni. Ci vuole un’evoluzione cibernetica e tecnologica troppo avanzata, e che oggi non disponiamo, per realizzare umanoidi in grado di provare e far sentire quelle stesse emozioni che portano all’atto sessuale vero e proprio”.

“Certo – aggiunge Quattrini – in futuro ci sarà un aumento dell’ausilio della realtà virtuale che porterà all’isolamento dell’essere umano per quanto riguarda la sessualità”.

Un chiaro riferimento a quei prodotti tecnologici come ad esempio Oculous Rift atteso sul mercato nel 2016. Sempre secondo il report stilato da Pearson, nel 2030 la maggior parte delle persone praticherà in qualche modo sesso virtuale allo stesso modo in cui naviga online. Nel 2035 la maggior parte della gente avrà un qualche modello di sex toy con cui interagire in qualche modo con il sesso virtuale.

Ma che cosa spinge una persona a praticare del sesso con un robot? Risponde sempre Quattrini: “Sicuramente la paura di mettersi in gioco e relazionarsi con qualcuno. I rapporti con robot aiutano ad evitare proprio questa paura”.

Quattrini non esclude però che in un futuro lontano la previsione fatta dal report di Pearson possa avverarsi: “Quarant’anni fa l’iPhone era fantascienza e ora…”