“Massima qualità e un modello diverso dalle altre palestre”, sono questi i motivi per cui scegliere TrainUp secondo Sebastiano Ammendola fondatore, insieme a Marco Boglione e a Nicolò Ammendola, della palestra più grande al mondo. Questo è l’intento, e come tutte le innovazioni bisogna proporre una grande novità: “noi non investiamo negli spazi ma nella tecnologia e nella creazione di una rete di trainer, di professionisti, che offrono allenamenti e attività sportive di ogni tipo”. Ci siamo fatti spiegare nel dettaglio quali sono gli obiettivi e cosa comporta lo sviluppo di tale progetto. Una cosa è certa, sono soltanto all’inizio ma si tratta di una vera e propria rivoluzione del sistema.
Come nasce TrainUp?
TrainUp nasce da un’idea di Marco Boglione, presidente del Gruppo BasicNet (Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, K-Way, Sebago, Briko e Sabelt) elaborata insieme a Nicolò e Sebastiano Ammendola e realizzata da un team di giovani torinesi tra le mura del BasicVillage: creare la palestra più grande del mondo. Non investendo negli spazi, nelle sale, ma nella tecnologia, nell’infrastruttura che mette in rete da una parte i Trainer, che offrono allenamenti e attività sportive e dall’altra gli Sportivi, cioè chi si allena.
Qual è il suo intento?
L’obiettivo è semplice e, come tante cose molto semplici, molto difficile da realizzare: creare la palestra più grande del mondo. Come? Mettendo in rete i professionisti dell’allenamento, che sono i Trainer, e mettendoli in contatto con i loro clienti, gli Sportivi. Perché? Perché è il Trainer il vero protagonista e il vero valore di una sessione di allenamento. Non è lo spazio dove ti alleni, che può essere ovunque, ma con chi ti alleni.
Credi che l’Italia sia pronta ad una personalizzazione della pratica sportiva?
Non lo credo io, lo dicono i numeri. Stando ai dati del CONI, in Italia, dove tutti giocano a calcetto, lo “sport” più praticato è la ginnastica, con oltre 6 milioni di persone attive. Questi 6 milioni di appassionati si allenano in gran parte con un Trainer e perlopiù in gruppo. Oggi, soprattutto i giovani, si spostano sempre di più per lavoro e allenarsi con continuità diventa sempre più difficile. L’abbonamento in palestra è superato e l’allenamento all’aria aperta è sempre più cercato e apprezzato. Con TrainUp trovi tutte le attività della tua zona in un clic, i migliori Trainer, ti iscrivi e paghi solo se ti alleni. Allenarsi con un Trainer non è un lusso per pochi ma, condividendo la spesa con altri compagni di allenamento, un’esperienza alla portata di tutti.
Quali sono i numeri raggiunti?
Siamo partiti da Torino nel novembre del 2017 con 20 trainer che ci hanno aiutato nelle prime fasi di test. Dopo poco più di un anno abbiamo centinaia di Trainer in tutta Italia e decine di migliaia di Sportivi registrati. La cosa interessante è che non abbiamo speso praticamente niente in marketing o pubblicità, investiamo solo nel prodotto e nel miglioramento continuo dell’esperienza dello Sportivo che si allena con noi. Per ora siamo passati da smartphone a smartphone grazie solo al passaparola di nostri Sportivi e dei nostri straordinari Trainer.
Le palestre classiche dovrebbero temere queste iniziative?
Non ci si può opporre alla corrente o al vento. Bisogna guardarlo, capirlo e sfruttarlo. Le palestre hanno al loro interno un grande valore: i Trainer. Sta a loro gestirlo al meglio e sfruttare iniziative come la nostra. Non c’è dubbio che di fronte alla domanda che cambia anche l’offerta debba cambiare. Il mondo dello sport, e quello del fitness in particolare, stanno vivendo un momento di grande rinnovamento. Siamo certi che nei prossimi anni ci saranno importanti cambiamenti in questo settore. Noi siamo in prima linea. Le palestre classiche non devono temere noi, bensì le low cost e le nuove start-up sul modello dell’americana Classpass, che io definisco le all-you-can-eat del fitness. Tanta quantità, poca qualità. Quello che ci rende unici sono i Trainer che lavorano con noi, che lavorando in sinergia con la piattaforma fanno sì che allenarsi con noi sia più meglio perché c’è qualcuno che si prende cura dei tuoi progressi, ti stimola, ti motiva e monitora i tuoi progressi nel tempo. Inoltre, TrainUp da la possibilità ai Trainer di emergere e di essere sempre più imprenditori di se stessi e meno dipendenti, anche portando gli allenamenti fuori dalle palestre, nei parchi, nelle piazze, nei musei e dentro gli uffici.
Perché una persona dovrebbe scegliere TrainUp piuttosto che un abbonamento annuale o semestrale?
Due motivi: qualità e modello. Partiamo dalla qualità, allenarti con un Trainer è un’esperienza totalmente diversa rispetto ad andare in palestra. Anche solo allenarti in un piccolo gruppo da 3-4 persone permette al Trainer di seguire, corregge e motivare in modo significativamente diverso rispetto a quello che si può fare da soli in sala pesi. Secondo: il modello, TrainUp oggi funziona con un modello pay-per-use, se ti alleni paghi direttamente il trainer (e stabilisce lui quanto), altrimenti non paghi. Un modello radicalmente diverso dalle palestre che puntano a fare quanti più iscritti e quanti meno frequentatori possibili. Inoltre i nostri Trainer stanno realizzando offerte a prezzi davvero pop, a partire anche da 5. Poi ci sono gli allenamenti outdoor che stanno esplodendo e gli small group, attività che garantiscono il miglior risultato con un investimento decisamente inferiore alle sessioni di personal training. Un altro grande vantaggio di TrainUp è che ti permette di allenarti ovunque tu sia e di conoscere sempre persone nuove, simili a te, con i tuoi stessi interessi e le stesse preferenze in fatto di benessere fisico.
Ci sarà un’evoluzione del progetto?
Abbiamo appena cominciato. L’evoluzione naturale è quella di espanderci nelle grandi città italiane, dopo Torino, Milano poi Bologna, Firenze e Roma e poi all’estero. Fra cinque anni se ti alleni con noi a Milano, prenderai l’aereo andrai a Londra e saremo noi a consigliarti gli allenamenti giusti per te e a metterti in contatto con un Trainer che sicuramente ti piacerà. Al lato del prodotto c’è la app e c’è il sito, che migliorano di giorno in girono. Poi ci sono le aziende e il welfare aziendale. Insomma le opportunità sono tante e, ripeto, abbiamo appena cominciato.