Una panoramica sui mercati finanziari

Prima parte dell’anno decisamente pesante e prospettive non rosee almeno per i prossimi mesi. Lo S&P alla prova della media a 100 (linea verde) che non è mai stata negli ultimi 12 anni un vero supporto affidabile. Nelle ultimi 4 volte che ciò si è verificato solo nel primo caso (2011) questo livello è coinciso con un punto di acquisto interessante, ma è evidente che in quel caso la media a 200 era molto vicina (linea gialla).

Ampiamente condivisibile l’analisi di Michael Wilson (Morgan Stanley) che indica i livelli minimi e massimi di possibile downside dell’indice collocandoli a 3.800 punti e 3.460 in corrispondenza con la media a 200 punti.

Vi sono 2 ragioni per le quali i mercati ancora non possono considerarsi convenienti

In primo luogo a causa dell’ampia salita dei rendimenti dei titoli di stato che offre finalmente un’alternativa “safe” dopo anni di T.I.N.A (nessuna alternativa all’equity).

La seconda ragione sono i rendimenti in termini reali offerti dall’indice in questione (il migliore) che sono i più bassi dal 1950. Con un’inflazione così alta e con un rallentamento inevitabile nella crescita degli utili, a questi livelli le azioni non possono ancora rappresentare una valida copertura all’inflazione. Dovremo primo passare per una riduzione ulteriore dei livelli di P/E che visto il contesto è molto più probabile che si verifichi con un calo dei prezzi piuttosto che con la salita degli utili.

A Wall street è tornato a risuonare il vecchio adagio secondo il quale le cose generalmente peggiorano prima di migliorare.