Il suo nome è Woolf. È un braccialetto Made in Italy che si collega al bluetooth dello smartphone ed è in grado di segnalare la presenza di autovelox o pericoli sulla strada attraverso delle vibrazioni.
Dietro il braccialetto, interamente composto di pelle, c’è un gruppo italiano composto da Matteo Bissoli, Simone Camporeale, Federico Tognetti e Paolo Cappello. Oltre l’incredibile innovazione, c’è una novità: il dispositivo Woolf si aggiorna quotidianamente ed è in grado di coprire il 99% del territorio di 67 Paesi. Il progetto sta riscuotendo un incredibile successo sulla piattaforma di crowdfunding Ulule e già da giugno 2017 sarà possibile riceverlo a casa.
Scendendo più nel dettaglio, grazie all’integrazione tra Woolf e SCDB, servizio di mappe mondiale, la segnalazione del pericolo o della presenza del controllo di velocità arriva quando l’auto si trova a una distanza di 150 metri: man mano che ci si avvicina all’elemento segnalato, le vibrazioni aumentano di intensità permettendo al guidatore di mantenere la velocità corretta.
Inoltre, per risparmiare la batteria del telefono, Woolf è stato progettato per gestire la localizzazione in background, attivarsi solo nelle zone con punti sensibili e ottimizzare lo scambio di dati con il server.
Indubbiamente, è una svolta nel campo della sicurezza alla guida: la tecnologia, ancora una volta ha dimostrato che, se giustamente declinata, è in grado di integrarsi perfettamente nella vita quotidiana di tutti noi.