Il pendolarismo, secondo i dati Istat, è un fenomeno molto diffuso in Italia. Infatti, sono quasi 29 milioni le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per raggiungere il luogo di studio o di lavoro. E se la macchina non sembra essere conveniente, se la distanza non è abbastanza breve a piedi, se non possiamo usare la metro perché dobbiamo raggiungere un’altra città, siamo allora nelle mani di Trenitalia. E il motto di Trenitalia lo conosciamo tutti: “Ci scusiamo per il disagio”.
Ma è possibile quantificare questo disagio? Pare proprio di sì. Chiedetelo a Gaia Daverio, pendolare di professione. Meticolosamente, giorno dopo giorno, Gaia ha documentato infatti i ritardi quotidiani definendo tale prova “un esperimento fatto esclusivamente per gioco che cercherò di diffondere il più possibile, dimostrando cosa vuol dire essere pendolari in Italia”.
In totale, pensate, sulla tratta Milano-Varese andata e ritorno, Gaia ha accumulato 2145 minuti di ritardo, un giorno e mezzo passato ad aspettare l’arrivo del treno. Su facebook, ha pubblicato le foto dei ritardi quotidiani, riassunti poi in tabelle mensili. Un lavoro davvero scrupoloso per essere nato come gioco volto ad ingannare il tempo in attesa del treno. E davvero avvilente. A fronte di queste lamentele e critiche, gennaio ha conosciuto un rincaro del costo degli abbonamenti, probabilmente per dare un esempio pratico al detto popolare “Oltre al danno anche la beffa”. E così Gaia ha commentato:
“Aumentiamo i biglietti, senza migliorare servizi e prestazioni… è così che si risolvono le cose. O forse potrebbero esserci altre soluzioni…”
Staremo a vedere.