A Hong Kong il Protagonista è il Mare del Mercato Globalizzato

Container Ship

La Hong Kong’s Para Site Gallery, punto di riferimento per l’arte contemporanea in Asia, si prepara a ospitare un’esposizione di sette artisti che hanno navigato nelle navi commerciali. Dal prossimo 5 marzo la mostra Creative Operational Solutions donerà al mondo un nuovo punto di vista sulla globalizzazione.

Protagonista è Container Artist Residency, un programma di sette artisti che vivono a bordo delle navi container commerciali per creare sculture e installazioni che rivelino il movimento subito dai beni, dal denaro e dagli esseri umani nel mercato globale.

Il Programma è stato avviato da Maayan Strauss, un’artista israeliana che nel 2012 non riusciva a raggiungere l’America per completare il suo corso di studi all’università Yale. Perciò, ha convinto la compagnia navale israeliana ZIM Integrated Shipping Ldt a concederle un passaggio in uno dei container fino allo Stato del New Jersey. La Strauss ha fotografato meticolosamente il suo viaggio di tre settimane in una serie denominata “Freight”, che propone una prospettiva insolita della vita in mare.

Adesso il testimone è passato nelle mani di questi sette artisti, scelti dalla giuria del Programma tra più di due mila candidature, che saranno liberi di creare le loro opere d’arte a bordo oppure a terra alla fine del viaggio.

Il lavoro degli artisti mira a rendere omaggio al vero connettore di questo mondo globalizzato, il mare. Creative Operational Solutions si propone di comprendere gli effetti della crescente globalizzazione e l’impatto che questa ha sugli artisti. Cosmin Costinas, direttore esecutivo della Galleria, spiega:

Gli effetti della presenza privata nel mercato artistico si sentono direttamente nel Programma della Strauss: il coinvolgimento e la sponsorizzazione da parte della ZIM hanno condizionato l’ispirazione artistica. Infatti, la produzione dei sette artisti deve incentrarsi sui mezzi del commercio globale non su “immagini carine del mare”.

mari bastashevskiCosì, l’artista danese Mari Bastashevski ha costruito un box di vetro trasparente, riempito di acqua del Canale di Suez e dotato di una macchina fotografica che scatta ogni cinque minuti una foto di qualsiasi cosa si trovi di fronte all’obiettivo. Le immagini, poi, sono automaticamente caricate nell’account Twitter deditato, @ZimTmRobot. Un’ulteriore particolarità: il lavoro si può considerare concluso una volta venduto all’asta, quando dev’essere distrutto con il martello che offre insieme alla scatola.

diebbollUn altro esempio di risposta alle esigenze commerciali sella ZIM è il lavoro dell’artista Erin Diebboll, “Voyage 51 East”, che illustra meticolosamente l’inventario delle navi container. Così crea una serie di 60 disegni intricati di tutti i materiali trasportati dalla nave.

Infine, Costinas afferma