Siamo sicuri che i nativi digitali, solo per il fatto di essere nati e cresciuti in ambienti ampiamente digitalizzati, si muovano consapevolmente nel web? La risposta arriva da IPSOS, che, prendendo a campione 1003 adolescenti fra i 12 e i 17 anni, ha condotto per Save the Children la ricerca “I nativi digitali conoscono davvero il loro ambiente?”, una chiara fotografia del consumo di internet tra “connessi” e “disconnessi”.
Per quanto riguarda i ragazzi che hanno accesso ad internet e fruiscono dei mezzi digitali quotidianamente, il primo dato che emerge è quasi rassicurante: per la loro età non sono del tutto all’oscuro delle regole che stanno alla base degli strumenti che utilizzano, infatti il 79% degli intervistati, sa bene che “nessuno possiede Internet”, ma resta un 17% con le idee confuse che crede che Bill Gates e Barack Obama ne siano i proprietari. Uno su due (51%) sa che con “Termini e condizioni d’uso” si intende l’insieme delle regole a cui ci si deve attenere per utilizzare un sito, un blog o un social network, anche se più della metà (57%) le accetta passivamente, senza leggerle o facendolo con poca attenzione. Per quanto riguarda la privacy, il 58% sa che un “cookie” serve a tracciare le preferenze di chi naviga in Internet e circa il 73% sa che i gestori devono rispettare delle regole sui dati raccolti che li riguardano. Il 76% degli intervistati usa Google per cercare informazioni, ma è molto confuso su come funzioni esattamente il motore di ricerca: il 15% crede che i primi risultati siano i preferiti del gestore del motore di ricerca, l’11% pensa che siano i più affidabili, l’8% non ne ha idea e il 4% è convinto che compaiano in maniera casuale.