Era il 2004 quando un gruppo di pionieri, composto da professori universitari, studenti e professionisti accumunati da esperienze di volontariato e cooperazione internazionale, decise di fondare, all’interno del Politecnico, Ingegneria Senza Frontiere – Milano.
Dalla sua nascita, ISF Milano ha perseguito lo scopo di diffondere lo sviluppo sostenibile con l’utilizzo di tecnologie appropriate: è proprio la competenza ingegneristica che la differenzia dalle altre associazioni che perseguono i medesimi obiettivi nel mondo della cooperazione internazionale, i cui paradigmi (sussidiarietà e monodirezionalità degli interventi) sono oggi messi in discussione alla luce dei nuovi concetti di interdipendenza economica, sociale e ambientale che un mondo più interconnesso ci impone.
Dalla nascita di ISF Milano, il mondo è stato rivoluzionato dall’avvento dei social network e degli smartphone, nuove forme di collaborazione e cooperazione possono nascere a distanza e la trasmissione di conoscenze e tecniche viaggia su canali diversi rispetto al passato. Oggi più di ieri, è da sottolineare che il concetto di sviluppo sostenibile della società implica una visione del mondo che sappia integrare criteri di efficienza a criteri di reciprocità per realizzare delle trasformazioni sociali e innestarle in modo naturale e non invasivo nei contesti di intervento, favorendo lo sviluppo delle autonomie locali e la loro sostenibilità nel tempo.
E’ anche per queste ragioni che ISF Milano si è specializzata nel supporto della creazione di “imprese sociali”, una forma imprenditoriale che come peculiarità ha quella di fornire attività e servizi ad alto impatto sociale. Un esempio pratico di questo mix di concetti di cooperazione e contaminazione delle conoscenze è il progetto “SCATENIAMOCI!”, dedicato alla promozione dei diritti e miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità di reinserimento socio-professionale dei detenuti in 3 carceri del Camerun.
- Prigione Mbalmayo, Camerun
In questo progetto, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ISF collabora la ONG COE e con il Centre d’Orientation Educative du Cameroun oltre che con l’associazione degli studenti camerunensi in Italia. E’ infatti imprescindibile per il successo di qualsiasi intervento, il coinvolgimento degli attori locali che operano nel contesto di riferimento e che conosco consuetudini e dinamiche sociali.
Nello specifico, il progetto mira al miglioramento delle condizioni di salubrità delle carceri (sono coinvolti quasi 5mila detenuti) e al loro reinserimento lavorativo, tramite l’avvio di attività economiche come l’allevamento aviario, imprese agricole, piccolo commercio e artigianato. Ci aspettiamo che con il supporto di ISF Milano, le associazioni e le istituzioni operanti in Camerun ottengano significativi risultati nell’umanizzazione dei rapporti carcerari e nel loro successivo reinserimento sociale tramite il lavoro.