Questo periodo storico è stato segnato dalla “grande rivoluzione degli schermi” che ha modificato il modo stesso di fare esperienza delle immagini, sia per quanto riguarda l’incredibile diffusione di esse tramite internet, sia per quanto riguarda la loro fisicità, sempre più labile e connessa paradossalmente ai gesti tattili. Gli schermi sono effettivamente un mezzo, ed è tuttavia difficile pensare la nostra quotidianità e il nostro agire mediato da un altro strumento, ma ciò non è più così remoto o impossibile.
Si parla sempre più spesso di realtà aumentata, e sono molte le aziende ad aver investito in tale settore ed avervi individuato il futuro dell’innovazione, in particolare avevamo già accennato al caso di Apple (che ha lanciato il sistema di sviluppo per app ARKit). Nel caso in cui si ottenessero risultati soddisfacenti, non sarebbe più necessario uno schermo, in quanto le immagini verrebbero proiettate direttamente nella realtà attraverso altri tipi di dispositivi.
Recentemente alcune fonti anonime, per il momento non confermate ma neanche smentite, avrebbero parlato di un’acquisizione da 30 milioni di dollari, da parte della società di Cupertino, di Vrvana, gruppo canadese specializzato per l’appunto in realtà aumentata. Ad alimentare il “pettegolezzo” sarebbe l’interrotta campagna social dell’azienda, che non pubblica novità da agosto.