Nonostante la recente parentesi che ha scosso il mondo della finanza e dell’economia globale, il tasso di crescita dei paesi asiatici ha dell’incredibile. Con la Cina che ha assunto il ruolo di driver, l’economia asiatica -negli ultimi anni- ha dato risultati straordinari. E, con lei, il patrimonio degli ultra-ricchi è cresciuto esponenzialmente.
Benchè il family office sia di origine prettamente americana ed europea, si sta diffondendo anche in Asia. Ad oggi si stima la presenza di 200 family offices, contro i 1000 dell’Europa e i 3000 degli USA e si prevede che l’espansione economica contribuirà ad aumentarne ulteriormente la quantità. Michael Prahl –Exeutive Director di Insead a Singapore- ha dichiarato ai microfoni di Bloomberg: “Il numero di family offices, tra Asia e Middle East, crescerà, considerato che la categoria di individui ultra-wealthy aumenterà del +40% entro il 2023”. Ma non è solo questo a spiegare il boom di family offices che è in corso nel mondo asiatico.
Le nuove generazioni di detentori di grandi capitali, si formano sempre più all’estero. Una delle più grandi attrazioni per le famiglie asiatiche (ma anche indiane e del Middle-East) sono le più prestigiose università occidentali e crescere in un ambiente internazionale è una delle priorità. Hannah Shaw Grove, una tra le massime esperte di private wealth e co-founder di Private Wealth Magazine, ha spiegato la questione: “Un’educazione internazionale può aiutare a generare una prospettiva più globale all’interno della famiglia, specialmente intorno a materie quali wealth management e gestione di successioni e patrimoni”.
Il boom di family offices asiatici è stato a lungo predetto e ora sembra che il momento annunciato sia arrivato. Di recente Joseph Tsai –executive vice-chairman di Alibaba– ha annunciato il lancio di un family office per investire il suo patrimonio di oltre 5 miliardi di dollari. Il potenziale, del resto, è molto promettente: un terzo degli ultra high-net-worth (UHNW) del pianeta si trova in Asia.
E se in questi paesi il numero di family offices è ancora molto basso, proprio perché gli individui ultra-wealthy sono ancora alla prima generazione, lo stesso non può dirsi per l’Europa. Le famiglie multigenerazionali ultraeuropee UHNW rappresentano ancora più di un quarto del totale dei family offices mondiali. La crescita del numero di individui ultra-wealthy europei non è del resto così irrilevante: soltanto nel 2014, ha registrato un aumento pari al 6,5%. Non solo: sempre nel 2014, la ricchezza del ceto europeo UHNW è aumentata dell’8,9%, che si traduce in un incremento di 8.355 miliardi di dollari. Quella asiatica? 6.975 miliardi. E, secondo le previsioni per i prossimi anni, è destinata a crescere ancora di più.