Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Il Consiglio dei ministri ha approvato la Legge di Stabilità 2016. Ora la palla è nelle mani della Commissione europea.
- L’economia USA ha continuato ad espandersi in maniera modesta tra settembre ed ottobre secondo il Beige Book (rapporto sullo stato di salute dell’economia americana). Secondo la Fed, le pressioni sui salari rimangono contenute.
- L’agenzia Fitch ha bocciato il rating sovrano del Brasile da BBB a BBB- con prospettive negative. I titoli brasiliani sono ormai a “livello spazzatura”. Inoltre, secondo l’agenzia di rating, l’outlook negativo 2005-2016 sarebbe giustificato dal problematico contesto politico brasiliano.
- L’indice ZEW sulla fiducia delle imprese tedesche è crollato ben oltre le attese nello stesso mese.
Mercati
Il mese di ottobre prosegue decisamente più calmo rispetto ai turbolenti mesi di agosto e settembre. La volatilità scende e le Borse tiepide cercano di risalire la china. Per quanto ci riguarda, la nostra asset allocation rimane prudente, in attesa di investire la liquidità non appena si presentino delle occasioni con il giusto profilo di rischio.
In Europa, il settore dell’auto sta sopravvivendo al caso Volskwagen e negli USA le Borse non soffrono eccessivamente dei dati poco brillanti sulle trimestrali. Nel complesso, gli Emergenti (ma non il Brasile:
-4,0%) fanno meglio dei Paesi Sviluppati per la seconda settimana consecutiva.
Calo piuttosto generalizzato dei tassi d’interesse sui mercati dei titoli di Stato a livello globale. In particolare, il calo dei tassi d’interesse sul mercato secondario dei titoli di Stato di Italia, Spagna e Francia ha portato a una riduzione dei rendimenti sui rispettivi mercati primari. IlTesoro italiano ha collocato Bot e Btp con un rapporto tra domanda ed offerta positivo e rendimenti in calo. Infine, sul mercato obbligazionario corporate sono aumentati i corsi delle obbligazioni a livello globale sia sul segmento high yield che investment grade.
Continua il periodo di relativa debolezza del dollaro nel mercato delle valute, sia nei confronti dell’euro (+0,2%) che della sterlina (+0,8%). La valuta giapponese ora scambia a 119 yen per un dollaro.
Sul fronte delle commodities si registra un forte calo del valore del petrolio che torna nuovamente sotto la soglia dei 50 dollari a barile(-5,8%); positiva la settimana per l’oro che chiude la settimana a +2,3%.

Da tenere d’occhio questa settimana
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
- Europa –La settimana per l’Europa sarà centrata sulla riunione della BCE e il relativo annuncio del tasso di interesse. Non sono attesi grandi cambiamenti e si pensa ad una conferma del dato a 0,05%. Altri dati importanti per l’industria della zona euro sono l’indice PMI manifatturiero e lafiducia dei consumatori. In Italia saranno pubblicati i dati relativi alle vendite industriali e al dettaglio; quest’ultimo dato sarà rilasciato anche per ilRegno Unito. In Germania c’è attesa per l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, mentre in Spagna per la pubblicazione deltasso di disoccupazione.
- USA – Settimana povera di dati per l’economia americana. I principali dati in uscita riguardano il settore immobiliare, con il rilascio dei dati suipermessi di costruzione e sulle vendita di case esistenti. Inoltre, a fine settimana, sarà reso noto l’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero per il mese di ottobre.
- Giappone – Dal Sol Levante sono previsti per la prossima settimana i dati sulle esportazioni e le importazioni. Anche per il Giappone sarà pubblicato l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero.
- BRICS – L’attenzione è ovviamente riservata alla Cina che pubblicherà i dati sul PIL per il terzo trimestre e sulla produzione industriale. Capiremo qual è lo stato di salute dell’industria cinese. A fine settimana sarà rilasciato il dato sull’indice manifatturiero PMI cinese. In Russia sarà reso noto il tasso di disoccupazione mentre in Brasile e in Sud Africa il tasso di inflazione.
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