Borsa Italiana Finanzia l’Arte: il Restauro di 8 Opere delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

Arte-Finanza è da molti considerato un binomio perfetto. Lo sa bene Borsa Italiana, che ha lanciato nel 2014 – per iniziativa di Valentina Sidoti – il progetto “Finance for fine arts”, avente lo scopo di creare un modello di collaborazione tra privati e istituzioni a sostegno del patrimonio artistico italiano.

Alla base di questo progetto, si legge sul sito ad esso dedicato, vi è la convinzione che “il restauro delle opere d’arte, imprescindibile per un patrimonio ricco come quello italiano, debba andare di pari passo alla loro valorizzazione, intesa quale miglioramento delle condizioni di tutela, visibilità e fruizione collettiva. Per questo viene incentivata anche la digitalizzazione e l’esposizione delle opere oltre al loro ripristino.”

Nella prima fase di questo impegnativo disegno, ad essere finanziato è stato il restauro – con annessa digitalizzazione in alta definizione – dell’opera di Tiziano “Conte Antonio di Porcia e Brugnera”, di proprietà della Pinacoteca di Brera, insieme ad altre 100 opere della stessa collezione – che sono state digitalizzate e rese disponibili online.

Il restauro di 8 opere delle Gallerie dell’Accademia di Venezia

E’ questo l’obiettivo prefissato da Borsa Italiana, perseguibile attraverso una raccolta di risorse favorita anche dal recente Art Bonus (Decreto Legge n.83 31/05/2014, convertito in Legge 29/07/2014 n.106: “Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta”).

Forte anche della collaborazione del Comitato italiano per Venezia, il progetto Finance for fine arts facilita la raccolta fondi attraverso la proposta di più opere, che hanno costi di restauro differenti, “facilitando la relazione tra mecenate e museo e semplificando le modalità di donazione”.

Si legge nel comunicato stampa di Borsa Italiana: “Attraverso una nuova forma di mecenatismo, favorita anche dall’Art Bonus, i finanziatori che aderiscono al progetto adotteranno un’opera tra quelle selezionate dalle Gallerie dell’Accademia e promosse da Borsa Italiana contribuendo alla loro restituzione a una piena fruibilità da parte del pubblico”.

Quali sono le 8 opere da “adottare”

Grazie alla collaborazione tra le Gallerie dell’Accademia di Venezia e il Comitato italiano per Venezia sono state individuate 8 opere, tutte realizzate tra XVII e XVIII secolo.

  • San Domenico che istituisce il Rosario di Giambattista Tiepolo – sarà realizzato grazie al supporto di Tecno, un gruppo industriale leader nei servizi alle imprese per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.San Domenico che istituisce il Rosario di Giambattista Tiepolo
  • Sant’Orsola di Francesco Ruschi – contributo al restauro 7mila euroSant'Orsola di Francesco Ruschi
  • Giuditta di Nicolas Règnier – contributo al restauro 9mila euroGiuditta di Nicola Règnier
  • Giuditta e Oloferne di Giulia Lama – contributo al restauro 10mila euroGiuditta e Oloferne di Giulia Lama
  • Pitagora Filosofo di Pietro Longhi – contributo al restauro 12mila euroPitagora Filosofo di Pietro Longhi
  • Gesù e la Samaritana di Pietro Negri – contributo al restauro 15mila euroGesù e la Samaritana di Pietro Negri
  • Trionfo di Bacco di Antonio Molinari – contributo al restauro 57mila euroTrionfo di Bacco di Antonio Molinari
  • Il convito in casa del fariseo con la Maddalena ai piedi di Gesù di Charles Le Brun – contributo al restauro 85mila euro

Il convito in casa del fariseo con la Maddalena ai piedi di Gesù