Protagoniste della settimana sono state le banche centrali: tutte hanno mantenuto le rispettive posizioni, senza modificare la propria politica monetaria. La decisione è dovuta principalmente all’incertezza sull’esito del referendum sulla Brexit, previsto per la prossima settimana. Il Bund scivola sotto zero.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Brexit: Continua a incombere lo spettro Brexit. In un’intervista alla Bbc, il primo ministro britannico Cameron ha sottolineato i pericoli di un abbandono dell’Unione, facendo riferimento a possibili tagli alle pensioni e al sistema sanitario nazionale. Secondo fonti Reuters, Bank of England e BCE si impegnerebbero pubblicamente a intervenire a sostegno dei mercati finanziari in caso di vittoria dell’opzione ‘leave’ nel referendum.
- Settimana di Banche Centrali: La Fed ha lasciato invariati i tassi di riferimento, ma ha segnalato di avere in programma ancora due rialzi del costo del denaro nel corso del 2016. Bank of Japan ha mantenuto invariata la politica monetaria, attenendosi alla propria visione ottimistica dell’economia. In linea alle attese dei mercati, anche la Banca d’Inghilterra ha confermato l’attuale costo del denaro a 0,5%.
- Bund sotto zero: Il rendimento del Bund, il titolo di Stato decennale tedesco, è sceso sotto zero per la prima volta nella storia.
Mercati
Azionario
Un’altra settimana di vendite sui mercati. Il FTSEMIB perde l’1,3% e continua ad ampliare le perdite da inizio anno, che salgono al 21,1%. In forte calo la Borsa giapponese, con Tokyo archivia la settimana a -6%. Le vendite hanno colpito indistintamente tutti i settori, in particolare il Financials (-9,8%), che continua a detenere la maglia nera per quanto riguarda le perdite da inizio anno, e Materials (-2,6%).
Obbligazionario
Movimenti contrastanti sui mercati obbligazionari. Il decennale americano scende all’1,61%, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. Il decennale tedesco, dopo aver toccato in settimana valori negativi, risale a 0,019%, anch’esso stabile rispetto a sette giorni fa. Rendimenti in aumento invece per il nostro BTP che sale a quota 1,51%; lo spread col Bund tedesco gira intorno ai 150 punti. Rendimenti invariati sul mercato corporate investment grade europeo e americano.
Valute & Commodities
Nel mercato delle valute il dollaro perde lievemente forza sia nei confronti dell’euro che della sterlina. Il cambio euro/dollaro si trova a 1,1285 (+0,3%) mentre il cambio sterlina/dollaro a 1,4293 (+0,3%). La sterlina molto probabilmente sarà messa sotto pressione la prossima settimana con il referendum sulla Brexit. Il petrolio indietreggia e ritorno sotto la soglia psicologica dei 50 dollari al barile; al momento scambia a 48,5 (-4,1%) e da inizio anno guadagna il 30,0%. Settimana positiva per l’oro (+1,4%).
Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – La prossima settimana sarà dominata dal referendum sull Brexit e sotto il profilo dell’agenda macroeconomica sarà relativamente calma. L’unico dato di rilievo per la zona euro è la pubblicazione dell’indice PMI per il mese in corso, a livello aggregato e di singolo Paese, insieme all’indice di fiducia dei consumatori. In Germania c’è attesa per l’indice ZEW, sulle attuali condizioni e sul sentiment relativo all’economia tedesca, e per l’indice IFO sulla fiducia delle aziende.
USA – Nella prossima settimana dall’altra parte dell’oceano, i dati saranno incentrati sul settore real estate attraverso i dati di vendita delle case/abituazioni sia nuove che esistenti per il mese di maggio. In programma anche i numeri sui principali ordinativi di beni durevoli, relativi allo scorso mese, e l’indice di fiducia del Michigan per il mese in corso.
Giappone – Nessun dato rilevante
BRICS – In Brasile e in SudAfrica sarà reso noto il relativo tasso di inflazione mentre in Russia arriverà il tasso di disoccupazione di maggio.