Un’operazione finanziaria per sfuggire alle tasse americane. E’ questo l’intento che si cela dietro la mossa del colosso del fast food Burger King che sta valutando l’acquisto di una catena canadese di prodotti da pasticceria, Tim Hortons. L’accordo permetterebbe alla società americana di spostare la sua base imponibile in Canada, dove l’aliquota sulle aziende è più bassa.
Secondo le anticipazioni del Wall Street Journal per realizzare la cosiddetta “inversione fiscale” verrebbe creata una nuova società che diventerebbe la terza maggiore azienda mondiale del settore con ricavi annui per 22 miliardi di dollari e 18 mila negozi in circa 100 paesi. Le due società hanno confermato i colloqui in corso. Tim Hortons ha un valore di mercato di 8,4 miliardi di dollari, contro i 9,6 miliardi di Burger King. Gli osservatori prevedono che il governo degli Stati Uniti si muova per impedire allo storico marchio, che ha il suo quartiere generale a Miami, di spostare la sua base imponibile all’estero.