Coca Cola e Cannabis: Due Opportunità da Cogliere

La mia “passione” per la Coca Cola intesa come società quotata (quote: KO) nasce anche dall’apprezzamento, fin da subito, delle caratteristiche della sua bibita più famosa.

Allora, iniziamo in compagnia della “preferita”, ghiacciata al punto giusto, alla scoperta delle novità di mercato che si stanno prospettando per l’azienda. La storia della Coca Cola è fatta di cambiamenti e innovazioni nella gestione del marchio, nello sviluppo commerciale e di comunicazione, nell’avvicendamento d’investitori (da Warren Buffet ad altri meno famosi), questa è storia recente che abbiamo raccontato, tuttavia nel tempo anche i componenti chimici della formula (in parte ancora segreta!) hanno subito aggiustamenti per permettere al marchio di soddisfare il mutare dei gusti dei propri clienti.

Dopo un iniziale insuccesso di mercato, negli anni è divenuta la bibita più bevuta al mondo. Non poteva passare inosservata l’approvazione in questi giorni della legge, denominata “Farm Bill”, che legalizza il cannabidiolo (denominato: CBD) nei 50 Stati americani, e contemporaneamente la decisione della Coca Cola di produrre la bibita con il CBD. Inizialmente la bibita, inventata da un farmacista, era un infuso della cocaina, poi nel 1929, a causa di studi sugli effetti negativi della sostanza, venne interrotta la produzione e modificata la formulazione senza alterarne il gusto e mantenendo il suo effetto di “tonico”.

L’annuncio di questi giorni da parte della società Coca Cola di utilizzare il CBD (uno degli 85 cannabinoidi attivi nella pianta Cannabis) è stato giustificato per i benefici che questa sostanza naturale produce per la salute. Prima di valutare gli aspetti economico-finanziari della scelta, che potrebbero rivelarsi un vero affare per gli azionisti della società, approfondiamo le caratteristiche di questa sostanza.

Stando ai recenti studi clinici sembrerebbe fornire benefici terapeutici, per le sue capacità di contrastare l’ansia, la tachicardia. Inoltre questa sostanza chimica naturale è benefica nel fronteggiare molte patologie come il diabete, l’artrite reumatoide, il cancro, l’epilessia, le infezioni resistenti agli antibiotici, l’alcolismo, disturbi post-traumatici da stress e disturbi neurologici.

Il CBD agisce nel ridurre l’ansia e la pressione sanguigna, svolge un’azione antinfiammatoria, ed è considerato un antiossidante, aiuta a dormire meglio e ridurre l’insonnia. L’ampia gamma di patologie elencate fa del cannabidiolo (CBD) una sostanza utilizzabile da un grande numero di utilizzatori, tuttavia, come spesso accade, per taluni soggetti si potrebbe presentare qualche effetto collaterale tra cui nausea e diarrea. Il management della Coca Cola ha acquisito oppure prodotto, nel tempo, diversi tipi di bevande anche con altri marchi:Smartwater, Dasani, Fanta e Sprite. 

Tutto ciò gli ha permesso di raggiungere una quota di mercato superiore al 50% nelle bevande gassate. Lo scorso mese, la Coca Cola (KO) ha deciso di essere un player anche nel settore del caffè attraverso l’acquisizione per oltre 5 miliardi di dollari di Costa Coffe, fondata nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa, seconda catena di caffè più grande del mondo dopo Starbucks, e la più grande del Regno Unito. Secondo le prime stime il mercato del CBD (cannabidiolo) è stato valutato in 22 miliardi di dollari entro il 2022.

La bevanda prodotta dalla Coca Cola infusa con CBD potrebbe raggiungere circa il 10% del mercato, tuttavia la capacità di penetrazione del mercato per un brand (Coca Cola) conosciuto a livello globale,  spinge le stime dei ricavi quantificabili in  5 miliardi di dollari annuali entro il 2030 per il gruppo, che rappresenta un interessante più 15% rispetto al fatturato attuale di 35 miliardi di dollari . Lo sviluppo di fatturato a questi tassi è la base della creazione di valore per gli investitori.

Dal punto di vista della capacità produttiva, la logistica e la rete di distribuzione, l’azienda Coca Cola ha vantaggi competitivi dovuta alla posizione di leader nel settore delle bibite gassate. Per coloro che volessero sfruttare questa nascente nicchia del mercato “beverage”, vi segnalo Aurora Cannabis (quote: ACBFF), che fornirà la materia prima (CBD) al gruppo Coca Cola, i movimenti nel mercato borsistico nei giorni scorsi hanno portato la quotazione ad una crescita del 17%.

Un’altra società che sarà coinvolta nella sviluppo delle vendite è Coca-Cola Bottling Co. Consolidated (quote: COKE) essendo il principale imbottigliatore della nuova bibita. Questa novità è un ritorno alle origini, quando lo scopo della nascita della bibita da parte del farmacista di origine polacche John Pemberton  era quello di fornire un rimedio per il mal di testa e la stanchezza. L’inizio non è stato semplice ma poi è stata una storia di successo, auguriamoci che lo sia anche in questo caso.