Come le Serie TV Stanno Rilanciando l’Egemonia USA

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Dove si nasconde il grande romanzo americano? Nelle pagine di Jonathan Franzen? Nella penna di Philip Roth? Fra le righe fitte di Donna Tartt? Nemmeno per sogno. Se state cercando la nuova epopea made in Usa, di quelle che raccontano la vita e le gesta di intere generazioni, di un’intera nazione, dovete battere altre strade, precisamente una: la TV. O meglio, le serie TV. Parola di Aldo Grasso.

Nel suo nuovo libro, scritto in collaborazione con Cecilia Penati ed edito da Il Saggiatore, il critico televisivo sgombra il campo da ogni possibile dubbio: sono le serie TV la nuova “fabbrica dei sogni”. Dopo aver acquisito negli ultimi anni, complice la qualità sempre migliore delle recenti produzioni, un grado di dignità e prestigio pari a quello delle opere letterarie, le serie TV, in particolare quelle americane, sono diventate oggi il vero specchio della nostra civiltà.

Con ben due funzioni: una “civile”, che si esplica in un nuove forme di diffusione del cosiddetto american way of life, cambiato, certo, ma ancora capace di attrarre il pubblico, seppure tramite un mezzo considerato soft (?) come l’intrattenimento televisivo; l’altra “terapeutica”, che si concretizza nel sottoporre lo spettatore ad una sorta di autoesame, relativo alle nevrosi che lo affliggono e alla propria generale condotta di vita.

La novità, rispetto al passato, è che oggi gli Stati Uniti hanno capito di non essere più in grado di vendere progresso e ottimismo come insigni rappresentanti dell’anima del Paese: la crisi economica, le guerre, la corruzione morale e culturale della società non lo consentono. E allora che fare? Sta qui il paradosso: gli sceneggiatori, abbandonando ogni illusione, hanno preso tutte le debolezze più profonde della nazione e le hanno rese nuove protagoniste dello storytelling, dando vita ad una narrativa della crisi, certo, ma non per questo meno fascinosa.

Supportate da squadre di eccellenza, con i nuovi sistemi via cavo che inducono ad alzare l’asticella ogni volta di più per tenere incollato il pubblico ad un servizio che sceglie e paga, le serie TV degli ultimi anni sono state capaci di capovolgere le convenzioni del genere, creando schiere di anti-eroi che assommano in sé i peggiori vizi del genere umano, collocandoli in tutti i campi, dalla politica alla vita familiare, e in tutte le epoche storiche, dagli anni 6o alla più stretta contemporaneità.

Un mito americano becero, distopico, terribilmente attuale, che parla al mondo di una caduta (dal piedistallo dell’egemonia mondiale), ma lo fa imponendo una nuova supremazia (sull’immaginario collettivo, anche qui, mondiale). Si rinasce dalle ceneri, come la fenice. Chissà dove ci condurrà questo nuovo sorprendente volo.