Come proteggere gli smartphone dagli hacker | In Italia +170% di attacchi

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Il boom dei crimini informatici continua ad attirare l’attenzione. Con i dati del rapporto Clusit 2023 alla mano, appare ormai evidente come la sicurezza informatica non possa più passare in secondo piano. La vulnerabilità dei dispositivi privati o aziendali in proprio possesso deve essere arginata, e questo vale tanto per PC e tablet, quanto per i propri smartphone. Anche questi dispositivi infatti oggi custodiscono dati importanti, la cui violazione può compromettere il benessere di qualsiasi utente.

Il rapporto Clusit 2023: la vulnerabilità italiana

In una società profondamente digitalizzata come quella contemporanea, l’appuntamento con il Rapporto Clusit è ormai importante per tastare il polso della situazione del comparto cybersecurity, a livello nazionale e globale. Il rapporto 2023 racconta la storia di un incremento degli attacchi informatici a livello globale,  pari a +21%, con una punta preoccupante proprio nel territorio italiano. Di tutti gli attacchi informatici portati a compimento nel mondo, quasi l’8% si è concentrata in Italia: la percentuale, già preoccupante, si accompagna all’incremento del +170% degli attacchi condotti sul territorio nazionale. Purtroppo, oltre l’80% di questi attacchi ha avuto esito positivo, ad ulteriore prova della vulnerabilità informatica della nazione.

Dietro la dicitura “attacco informatico” si nasconde un grande spettro di attività e tipologie di minacce, dai Malware al phishing, agli attacchi incrociati, che possono essere condotti per molteplici obiettivi: si va dallo spionaggio all’attivismo, passando per le attività più criminose, a scopo puramente economico. Tra le vittime, spiccano gli enti sanitari, così come le scuole e le università, mentre le pubbliche amministrazioni si confermano le più colpite, insieme a enti finanziari e assicurazioni.

Attenzione allo smartphone

Quando si parla di sicurezza informatica e attacchi di varia natura, spesso si finisce per pensare a grandi aziende o enti, tenuti sotto scacco da criminali mediante il blocco dei loro dispositivi. Non sempre, però, si ragiona sull’importanza cruciale rivestita da un altro dispositivo, di natura privata ma non per questo meno centrale nella vita di singoli utenti o imprese più numerose. Lo smartphone sta infatti diventando centrale nella vita di qualsiasi utente informatico, rivelandosi una risorsa ma, se non ben protetto, anche un fattore di vulnerabilità. Truffe e attacchi informatici possono passare anche per lo smartphone, che deve essere dunque oggetto di una particolare attenzione.

Il dispositivo mobile ospita al suo interno molto spesso dati sensibili e credenziali, che il proprietario deve tutelare a tutti i costi. Ecco che un meccanismo per proteggere le password nel telefonino si rivela essenziale per gestirle e proteggerle nel malaugurato caso si cadesse vittima di un attacco informatico. Ad accompagnare questi strumenti, restano validi alcuni accorgimenti in fatto di password, come la necessità di cambiarle periodicamente, non condividerle con nessuno e, soprattutto, di usare chiavi d’accesso complesse, formate da numeri e lettere, caratteri speciali e combinazioni di maiuscole e minuscole.

Come proteggere efficacemente il proprio smartphone

Bisogna lasciarsi alle spalle alcuni luoghi comuni, alle volte fuorvianti. La sicurezza informatica passa per le azioni di ciascun utente connesso alla rete, che può dunque fare la sua parte all’interno di uno dei mercati più interessanti dell’economia contemporanea. A parlare sono le cifre: il mercato della cyber security vale 1.37 miliardi di euro, e considerando l’impatto crescente delle minacce informatiche e la crescita digitale delle aziende, i suoi introiti non potranno che aumentare a dismisura nel tempo. In un contesto di così grandi dimensioni, la sicurezza passa anche per un uso attento del proprio smartphone. Alcuni semplici consigli possono rivelarsi preziosi.

  • Bloccare il cellulare

I sistemi di blocco dello smartphone sono sempre più diffusi. Si tratta in ogni caso di una tecnologia molto semplice, che non consiste in altro che nell’inserimento di un codice di sblocco del cellulare. In questo modo, dopo il blocco dello schermo, senza il codice non si potrà attivare lo smartphone. In caso di smarrimento o furto, il dispositivo sarà inutilizzabile. Questa opzione spesso può essere usata in combinazione con l’inserimento del codice PIN per il blocco della scheda SIM, che dunque non potrà essere usata neanche su un altro dispositivo. Foto, dati e numeri saranno così protetti in ogni evenienza.

  • Utilizzare applicazioni e dispositivi aggiornati

Come è emerso dal rapporto Clusit, l’Italia è uno degli obiettivi dei cybercriminali, che spesso non trovano una valida difesa nei dispositivi nazionali. Questo vale tanto per le reti delle grandi aziende, quanto nei dispositivi dei privati cittadini. Il loro compito dovrebbe essere quello di aggiornare costantemente le applicazioni e i sistemi dei propri smartphone. Spesso, infatti, l’aggiornamento non cambia soltanto la veste grafica dell’applicazione, ma ne migliora le funzionalità e il grado di sicurezza. Spesso, gli smartphone procedono autonomamente a cercare gli aggiornamenti disponibili, a patto di essere collegati a una rete WiFi.

  • Usare solo reti protette

Spesso si fa di tutto per risparmiare la propria connessione, e sfruttare una rete WiFi pubblica sembra la soluzione migliore per collegarsi senza spendere nulla. Purtroppo, i rischi connessi all’utilizzo delle reti pubbliche sono molto elevati, perché rendono il dispositivo vulnerabile alle azioni di malintenzionati. In casi come questi, bisognerebbe dunque proteggersi utilizzando una connessione criptata VPN, oppure utilizzare la propria rete personale, senza lasciarsi allettare troppo dal WiFi gentilmente messo a disposizione da aeroporti, bar e altri luoghi pubblici.

  • Attenzione alle offerte

Phishing, malware e ransomware non si nascondono soltanto dietro PC e reti aziendali, ma possono mettere a repentaglio la sicurezza di qualsiasi dispositivo mobile. Anche in questi casi, bisogna dunque stare attenti a tutte le offerte o richieste che passano per la rete: diffidare di tutti quei messaggi che sanno di truffa e che promettono denaro o soluzioni inaspettate dietro l’upload delle proprie credenziali personali, è il primo passo per un’esperienza in rete più serena e a prova di raggiro.

In conclusione, i dispositivi mobili si rivelano tanto vulnerabili quanto i loro fratelli maggiori, cui di solito si associa l’immagine di un attacco informatico. In realtà, password, credenziali, conti bancari passano ormai anche per gli smartphone, e proteggerli è ugualmente necessario. Anche questi accorgimenti possono rivelarsi dunque preziosi per tutelarsi e magari alzare la media degli attacchi informatici falliti in Italia, che si è tristemente confermata come una delle nazioni più facilmente preda della cybercriminalità contemporanea.