Cosa Accadrà Quando Morirà la Regina d’Inghilterra?

Rispondiamo subito. Sarà un bel casino. Ma andiamo con ordine.

Il popolo inglese è rimasto con il fiato sospeso nei giorni scorsi, quando Elisabetta II, 90 anni, non ha partecipato alla consueta messa di Natale con i suoi parenti. Per la prima volta, in quasi trent’anni, la regina ha rinunciato a presenziare alla consueta cerimonia, a causa (così ha rivelato Buckingham Palace) di un tanto banale quanto forte raffreddore.

Una notizia che non ha, tuttavia, placato le preoccupazioni dei sudditi, in ansia anche per il rinvio (di qualche giorno) della partenza per la tenuta di Sandringham, dove la regina trascorre solitamente le vacanze di fine anno, e del trasporto organizzato in elicottero, a scapito del tradizionale viaggio in treno o in auto.

Insomma, tutti indizi che fanno pensare a un peggioramento delle sue condizioni di salute. Lei, dal canto suo, ha provato a tranquillizzare tutti, registrando qualche giorno fa, nella Regency Room di Buckingham Palace, il 63esimo discorso di Natale, dove però è apparsa visibilmente stanca.

Inevitabile, a questo punto (non ce ne voglia sua maestà), cominciare a pensare a un Regno Unito senza di lei.

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Ma cosa succederebbe nel momento di una sua ipotetica morte?

Innanzitutto la Gran Bretagna si fermerebbe per almeno 12 giorni (quanto meno per rendere onore ai suoi 64 anni di reggenza). Il caos causerebbe inevitabilmente perdite stimate in miliardi di sterline, causate da mancati guadagni, chiusura di banche e mercati azionari e feste nazionali, dovute a funerali e incoronazioni future. Una perdita che dovrebbe aggirarsi tra gli 1,2 e i 6 miliardi di sterline (costi organizzativi di cerimonie e quant’altro esclusi).

Ma la questione economica non sarà la sola a tenere banco. Tanti altri effetti (considerati minori) si concretizzeranno. La BBC annullerà tutti i suoi show comici, il principe Carlo (se venisse eletto) cambierebbe nome e le parole dell’inno nazionale verrebbero cambiate (impossibile andare avanti con un “God save the Queen” se a capo del regno dovesse arrivare un re – o King).

Insomma, l’isteria e la tristezza causate dalla morte della principessa Diana e della regina madre potrebbero essere nulla a confronto.

 

Le prime ore dopo la morte

Molto dipende dalle cause del decesso. La morte sopraggiunta per lunga malattia darebbe a Buckingham Palace il tempo di organizzare le cose. In realtà un piano di base esiste già: è il cosiddetto “Bridge”, ovvero un insieme di disposizioni di massima su cosa fare dopo la morte della regina. La morte improvvisa, invece, darebbe seguito a una inevitabile fuga di notizie incontrollata.

In entrambi i casi, però, (salvo incidenti di pubblico dominio) l’annuncio avverrà con la dovuta calma. C’è una procedura particolare da seguire in questi casi. In primis, mandare a casa la maggior parte del personale del palazzo e delle istituzioni. L’annuncio verrà poi dato con ufficialità qualche ora dopo (alle 8.00 del mattino, se avvenuta nel corso della notte – come ha affermato tempo fa il Daily Beast).

L’annuncio verrà dato in un primo momento attraverso i principali canali televisivi. La BBC fermerà la programmazione, gli altri canali indipendenti non saranno obbligati a interrompere le trasmissioni, ma con ogni probabilità lo faranno.

Alla BBC, dopo la gaffe avvenuta in occasione della morte della regina madre, quando Peter Sissons si presentò in onda con una cravatta rossa per dare l’annuncio suscitando clamore nei telespettatori, si preparano da tempo per questi avvenimenti. Abiti neri e cravatte scure sono sempre a portata di mano. I presentatori, invece, fanno continue esercitazioni per non arrivare impreparati al momento.

Federico Ciapparoni

Classe 1990. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi sull’utilizzo del colore nella propaganda politica. Finiti gli studi ha iniziato a collaborare con diverse testate giornalistiche nazionali e internazionali. Dal 2012 lavora a Sky Sport, occupandosi di interattività degli eventi sportivi. Freelance dal 2015, è fondatore di The Twig Magazine e di Freeporter.it. Oggi si occupa di tutto ciò che è comunicazione, creando contenuti e contenitori.

Federico è su Twitter come @fedeciappa. Contattalo a federico.ciapparoni@smartweek.it

 

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