Eppur Si Muove: l’Occupazione Dei Neolaureati In Lombardia

L’università è il motore della crescita economica, sociale e politica del paese. L’ultimo rapporto a evidenziare l’andamento complessivo del sistema universitario è quello pubblicato da Specula Lombardia, accurata ricerca a cadenza annuale in collaborazione con Regione Lombardia, Eupolis Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Unioncamere Lombardia.

Il rapporto Specula 2015 analizza il trend occupazionale dei laureati 2013 ad un anno dalla laurea, mostrando gli sbocchi professionali delle principali facoltà. L’analisi, inoltre, mette in evidenza la situazione di laureati e immatricolati in Lombardia da cui emerge un andamento complessivamente crescente seppure con oscillazioni mentre a livello nazionale le immatricolazioni sono generalmente in continua diminuzione.

Il Lavoro Dopo La Laurea in Lombardia nel 2013

L’analisi condotta dalle ricercatrici Anna Soru e Cristina Zanni (usando i dati amministrativi delle COB e del Registro imprese, integrati con le rilevazioni universitarie sul placement) mostra che il 2014 è ancora un anno difficile. I non occupati sul territorio della Lombardia sono oltre 1⁄4 del totale, sostanzialmente stabili rispetto a quanto verificato l’anno precedente per i laureati 2012, e gli occupati veri e propri sono diminuiti (l’occupazione è stabile in 1 caso su 5, con stabile definito come l’insieme dei contratti a tempo indeterminato, apprendistato e l’ormai abbandonato inserimento lavorativo, mentre sono aumentati i contratti a termine), a vantaggio di praticanti (9,6%) e stagisti (8,1%).
Si conferma una tendenza: aumentano gli startupper tra i neolaureati minori di trent’anni, rivolti verso tutte le attività commerciali ma soprattutto concentrati nei servizi alle imprese, specialmente nell’informatica.

Evoluzione della posizione occupazionale nei 24 mesi dopo la laurea
Evoluzione della posizione occupazionale nei 24 mesi dopo la laurea

Le ingegnerie si confermano gli indirizzi di laurea con migliore performance occupazionale (41,2%) seguite da quelli economici e sanitari (28,1%) anche se si rileva un peggioramento nei contratti di questi ultimi. Le maggiori difficoltà riguardano psicologia, l’area umanistico-formativa e quella politico-sociale.

I Dati del 2015 Segnalano un’Inversione di Tendenza

La situazione dei laureati lombardi si modifica nel 2015. L’estrazione dei dati amministrativi sulle COB è avvenuta a metà dicembre 2015, perciò è possibile trarre indicazioni su come si è evoluto il mercato del lavoro dei laureati 2012 e 2013 anche nel 2015, seppure con una certa sottostima (i dati completi sono disponibili solo con i primi mesi del 2016, a causa di rettifiche e accertamenti).
I numerosi provvedimenti normativi e finanziari (sgravi contributivi per i TI, Jobs Act, abolizione copro) hanno inciso significativamente sui contratti, interrompendo il processo di peggioramento degli ultimi 6-7 anni. I dati segnalano che i laureati nel 2013 con un contratto tempo indeterminato nell’ottobre  2015 superano di circa il 20% di laureati 2012 con un contratto a tempo indeterminato nell’ottobre 2014.
L’aumento del tempo indeterminato ha interessato in misura superiore i segmenti relativamente più deboli, caratterizzati da contratti generalmente stabili. Infatti è stato più elevato per:

  • Le donne (+22% contro il +17% degli uomini), riducendo lievemente il divario di genere;
  • I laureati triennali(+28%) rispetto laureati magistrali(+14%)
  • Gli indirizzi con maggiori difficoltà occupazionali come giuridico, psicologico, architettura e scienze motorie.
Le donne continuano ad essere sfavorite, ma il divario rispetto agli uomini si è un po’ ridotto
Le donne continuano ad essere sfavorite, ma il divario rispetto agli uomini si è un po’ ridotto

 

I Dati Dell’Università

Nel 2013 in Lombardia cresce sia il numero di laureati (+3,9%) che di immatricolati (+2,6%) contro una media che a livello nazionale si ferma al +1,6% dei laureati ed è negativa per gli immatricolati (-0,5%). L’università lombarda risulta più attrattiva della media nazionale, anche nei confronti di chi arriva da fuori regione, sia per la qualità dei suoi atenei, sia per le maggiori potenzialità offerte dal mercato del lavoro lombardo. È milanese il 26,9% dei laureati in Lombardia ma Milano da sola avvia il 56,7% dei laureati tutta la regione. La seguono Bergamo (8,4%), Brescia (7,8%) Monza (6,5%) e Varese (5,6%). Rispetto alla media regionale i milanesi si laureano di più in indirizzi umanistici (19% vs 17%) e politico-soiali (14% vs 11%), meno in ingegneria (8,7% vs 9,9%) e medicina e paramediche (8% vs 10%).

Laureati e immatricolati in Lombardia
Laureati e immatricolati in Lombardia

Disparità Di Genere

Il sistema universitario è diventato sempre più femminile: le donne sono il 57% dei laureati totali. Peggiora tuttavia la loro situazione occupazionale: il 29,4% a un anno dalla laurea è ancora senza lavoro contro 22,8% degli uomini. Hanno un lavoro stabile solo nel 15,1% dei casi contro il 23,1% degli uomini e vengono impiegati in qualifiche più basse del titolo di studio posseduto il 44,7% dei casi contro il 32,5% degli uomini.