L’indice PMI Composito dell’eurozona nel mese di settembre 2015, secondo la lettura preliminare, è peggiorato scendendo a 53,9 dai 54,3 del mese precedente evidenziando così un rallentamento dell’attività economica.
Cosa significa?
È stato rilasciato il dato preliminare (quello ufficiale sarà pubblicato il 5 ottobre) dell’indice PMI composito dell’Eurozona. Il dato, pari a 53,9, è in calo non solo rispetto al mese di agosto (54,3) ma anche rispetto al consensus degli analisti che stimavano un valore pari a 54,1.
Scendendo nei dettagli del dato, si è assistito ad un rallentamento sia della componente manifatturiera, in calo da 52,3 a 52, sia della componente dei servizi scesa a 54 dai 54,4 del mese precedente. A livello di singolo Paese la Francia è riuscita a sorprendere in positivo, a differenza della Germania. Il settore manifatturiero francese infatti è finalmente tornato a crescere dopo due mesi di contrazioni superando le attese degli analisti.
Perché è importante?
L’indice PMI è importante in quanto è un indicatore macroeconomico chiave per il settore manifatturiero e dei servizi. L’indice è molto spesso considerato come un indicatore dello stato di salute dell’economia.
L’indice può assumere un valore compreso tra 0 e 100, ed il valore soglia è 50. Se il valore registrato è superiore, l’indicazione è quella di un’economia in espansione e l’effetto sul mercato è positivo. Viceversa, se il valore registrato è inferiore al valore soglia, l’indicazione è quella di un’economia in contrazione e l’effetto sui mercati finanziari è negativo.
Entrambi gli indici PMI, manifatturiero e dei servizi, per l’Eurozona si trovano al di sopra del valore spartiacque: un segnale che l’economia europea, sebbene abbia registrato un rallentamento, è in espansione.
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