Il 24 settembre si è tenuta a Milano la sesta edizione del FoodTech Open Innovation Day. L’evento fa parte di un’iniziativa più ampia promossa da Intesa Sanpaolo che, con la creazione della piattaforma di accellerazione StartUp Initiative, mira a creare un punto di contatto tra imprenditori ed innovatori nel settore delle startup tecnologiche.
Avviata nel 2009, la manifestazione ha già portato alla luce circa una settantina di casi di successo, finanziati con 45 milioni di euro. Tutti i grandi nomi del settore Food&Beverage (da Barilla a Parmalat, da Granarolo a Citterio) sono in prima fila alla conferenza, desiderosi e volenterosi di scoprire nuove invenzioni con cui mantenere il loro vantaggio competitivo sulla concorrenza. Attraverso un meticoloso processo di selezione, vengono identificati 8 candidati che accedono alle fasi finali ed hanno l’opportunità di presentare la propria idea direttamente alla platea, a ciascun aspirante “startupparo”, infatti, viene dato uno spazio di 20 minuti per esporre i propri progetti, il business plan, la strategia di mercato, il vantaggio competitivo che pensa di poter sfruttare.
Tra gli otto finalisti di quest’edizione un solo italiano. Harald Cosenza, studente ventiduenne del Politecnico di Milano, con la sua Robonica punta a produrre vasche idroponiche per la coltivazione casalinga di ortaggi e frutta. Un sistema di vasche controllato elettronicamente per ogni parametro, che presenta, oltretutto, anche l’indicazione dello stato di maturazione del prodotto, e che in un secondo tempo potrà essere prodotto in versione “large” per ristoranti, alberghi o piccole comunità. L’idea, brillante, potrebbe dare il via ad un radicale cambiamento dell’intero settore agricolo, dotando ogni nucleo famigliare (nonché ogni attività imprenditoriale del settore) della possibilità di produrre autonomamente gli ortaggi che altrimenti avrebbe comprato nei supermercati. Come sottolineato da Harald, questo è solo un prototipo, ma le prerogative per uno sviluppo industriale su larga scala ci sono tutte anche se il sistema legislativo/burocratico italiano, a differenza per esempio di quello americano, rappresenta, purtroppo, un ostacolo non indifferente.
Come sottolineato dall’analista di Intesa SanPaolo Stefania Trenti, innovare è di vitale importanza per un’azienda che vuole mantenersi competitiva sul panorama internazionale, innovare significa alzare l’asticella della competitività ottenendo risultati economici migliori dei propri concorrenti. In termini di crescita dei ricavi, infatti, uno studio condotto su 3mila aziende alimentari dimostra che il tasso di sviluppo delle aziende che brevettano, vicino al 6%, è quasi triplo rispetto alla parte restante del campione. L’Italia è un Paese ricco di giovani talenti che, come viene spesso ripetuto in questo periodo, sanno pensare “out of the box” realizzando progetti pionieristici e avanguardisti. Un Paese che guarda ai giovani è un Paese che guarda al futuro e l’Italia ha un disperato bisogno di pensare al suo futuro.