I Giapponesi non Fanno Figli, ma Costruiscono Baby Robot

In Giappone, un paese dove il basso tasso di natalità ha lasciato molte coppie prive di bambini, è stato svelato un baby robot progettato con lo scopo di “suscitare un legame emotivo”.

Il Kirobo Mini è stato creato dalla Toyota, ed è dotato di intelligenza artificiale e una videocamera, tramite la quale può riconoscere la faccia di coloro che gli parlano, e quindi rispondere.

Dice Fuminori Kataoka, chief design engineer del Kirobo Mini: “barcolla un po’, come un bambino seduto che non ha ancora sviluppato l’abilità di bilanciarsi bene; questa vulnerabilità è voluta, e vorrebbe suscitare un legame emotivo”.

La Toyota spera di vendere il Kirobo Mini, che sbatte le palpebre e parla con una voce acuta e infantile, per 39.800 yen, ovvero 348 euro. E’ dotato di una “culla” che funge anche da seggiola, progettata per i porta bicchieri da macchina.

Il baby automa è solo l’ultimo di una serie di robot da compagnia, come Jibo, il cui arrivo sul mercato è imminente, progettato da esperti del Massachusetts Institute of Technology e dalle fattezze simili a quelle di una lampada girevole, e Paro, una piccola foca robotica creata dalla compagnia giapponese Intelligent System come parte di una terapia per confortare gli anziani affetti da demenza senile: un quarto della popolazione giapponese è infatti al di sopra dei 65 anni.

La crisi demografica giapponese

Esacerbata dalla riluttanza del paese ad accogliere migranti per aumentare la quantità di potenziali lavoratori nel paese, la crisi demografica giapponese non sembra conoscere fine.

Nell’ultima metà del secolo scorso, le nascite in Giappone sono calate, diventando poco più di un milione all’anno. Secondo statistiche governative, una donna ogni dieci nel paese del Sol Levante non si sposa mentre le nascite fuori dal matrimonio non sono viste di buon occhio nel paese.

L’utilizzo dei robot

Il Giappone è anche un grande utilizzatore di robot industriali: stando ai dati dell’International Federation of Robots, il Paese è il secondo al mondo (dopo la Corea del Sud) per concentrazione di tali macchine sul posto di lavoro (314 ogni 100.000 impiegati).  55