La proposta del fondo americano Apollo di rilevare tutti i crediti deteriorati di Banca Carige, valutandoli al 18% del valore nominale, ha spaventato il mercato azionario italiano ed europeo. Da tempo gli investitori sono preoccupati per la solidità del sistema bancario e per la gestione dell’ammontare di crediti inesigibili che pesano sui bilanci e sulla redditività del sistema. Applicando la stessa valutazione (18% del nominale) a tutti i crediti deteriorati del sistema, parecchi istituti di credito sarebbero in difficoltà patrimoniale e sarebbero costretti ad un aumento di capitale.
Il mercato azionario americano ha invece avuto un andamento più lineare, tranquillizzato dal Presidente della FED in merito alle decisioni future sui tassi, ammorbidendo la propria visione in risposta alle difficolta economiche globali. Il rendimento dei T-bond è sceso ulteriormente mentre il dollaro ha subito un brusco indebolimento tornando sopra quota 1,13.
Sul fronte delle commodities, in attesa del meeting di Doha, il petrolio ha subito una brusca battuta di arresto, riportandosi abbondantemente sotto 40 $ al barile e mettendo di nuovo pressione sui mercati emergenti esportatori di materie prime.
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La nostra view
La situazione attuale risulta nebulosa, in particolare in Europa, dove prevalgono le incertezze sul sistema bancario e assicurativo. Da un lato esiste il supporto della BCE, dall’altra il dilemma dei crediti deteriorati e della redditività bancaria in un contesto di tassi prossimi allo zero continua a preoccupare gli investitori. Dopo i recenti progressi, preoccupa anche la correzione del prezzo del greggio, per i suoi effetti deflazionistici.
Nonostante ciò, manteniamo una visione di medio termine moderatamente positiva sul mercato azionario, riconoscendo tuttavia una bassa direzionalità che necessita un approccio all’investimento flessibile e una particolare attenzione al controllo dei rischi di portafoglio.