Il Punto sui Mercati

Il dato saliente di questa settimana riguarda lo stato dell’economia americana. Nella riunione di Mercoledì le autorità monetarie hanno lasciato invariati i tassi ufficiali, citando un tenue andamento della componente inflazionistica ed un andamento economico ancora non soddisfacente. Il dato sul GDP – rilasciato il giorno successivo – confermava i timori della FED, con un andamento dello 0,5% (contro 0,7% atteso) che è risultato il più basso degli utlimi due anni, a causa della riduzione nella spesa del consumatore e della contrazione nelle scorte. Il mercato ha apprezzato la scelta di una gestione non aggressiva della politica di rialzo dei tassi da parte della FED.

Negli stessi giorni la Bank of Japan (che a Gennaio aveva introdotto la politica dei tassi negativi) lasciava la politica monetaria invariata, deludendo le attese del mercato che puntavano ad una espansione della manovra di Quantitative Easing.

I risultati societari sono risultati fin qui comunicati sono risultati mediamente superiori alle stime sia in Europa che negli Stati Uniti.

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Notizie dalla rete

Il TFR lascia il posto ai fondi pensione

Il Governo studia la possibilità di destinare una quota obbligatoria del TFR ai fondi di previdenza complementare con l’obiettivo di favorire la flessibilità del sistema pensionistico.

Cosa è successo alle valute?

Dall’inizio dell’anno abbiamo visto affermarsi sulle valute alcuni trend molto forti, come il deprezzamento della sterlina e del dollaro e l’apprezzamento dell’euro e dello yen. A stupire molto gli analisti è stata la direzione di questi movimenti, contraria a quanto previsto dalla teoria economica.

Che sta succedendo agli hedge funds?

Queste strategie hanno sofferto il loro secondo trimestre consecutivo di rimborsi. E ‘uno scenario che non si vedeva dal 2009, che sembra rispondere al disincanto degli investitori che sempre più spesso fanno i con il binomio rendimento-prezzo.

Sorpresa Eurozona: il Pil cresce dello 0,6% e supera i livelli pre-crisi.

Accelera la crescita dell’economia dell’Eurozona nel primo trimestre, ma l’inflazione scende di nuovo sotto lo zero.

La nostra view

Non ci sono sostanziali cambiamenti della politica di investimento. Continuiamo a vedere delle possibilità di apprezzamento dei corsi azionari, soprattutto con riferimento ai mercati europei. Riteniamo che la chiusura del differenziale di performance rispetto al mercato americano possa continunare, anche in relazione alle attese di miglioramento economico europeo. Sul fronte obbligazionario continuiamo a non vedere valore nel rendimento dei titoli governativi e riteniamo più interessanti le categorie a spread. Tuttavia è possibile che l’approssimarsi di eventi importanti (referendum inglese, possibile rialzo dei tassi americani a giugno) possa portare un ritracciamento dei corsi dei titoli high yield.

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