Il Rapporto tra Banche e Clienti nell’Era dei Social Media

L’economia sta diventando sempre più esposta alla emotività che guida i comportamenti delle persone. Nell’era del web dominato dai social media, questi strumenti che possono connettere un numero abnorme di persone, arrivano a modificare il comportamento di istituzioni finanziarie, o veicolare un’emotività incontrollata, non sempre aderente alla realtà, finendo per influenzare le azioni di molti soggetti economici. Basta una mail, o un amico “sbagliato” su Facebook.

Sposta nel cestino e corri in banca

La corsa agli sportelli è un’immagine molto forte che richiama nella mente di tutti emozioni come la paura, l’insicurezza o la mancanza di fiducia. Quest’immagine è indelebilmente legata al collasso finanziario ma nessuno avrebbe immaginato che potesse venir scatenata da una “Catena di Sant’Antonio” via mail. Invece è esattamente quello che è successo in Bulgaria un paio di settimane fa.

Nei primi giorni di luglio la tensione del settore bancario bulgaro è andata alle stelle. Con due corse agli sportelli in pochi giorni, i depositanti hanno ritirato l’equivalente del 10% e poi del 20% di attività detenute da due importanti banche nazionali. Sia il governo e la banca centrale hanno sostenuto che la corsa è stata accesa da un “un tentativo di destabilizzare lo Stato attraverso un attacco organizzato contro le banche bulgare”, per cui sei persone sono già state arrestate. Come riportato da Bloomberg, secondo la National Security Agency bulgara, una società di investimento “ha costruito un network di aziende associate per i servizi di marketing” che è stato utilizzato per diffondere il panico per mezzo di un avviso, dal titolo allarmistico “Bollettino di informazione sul rischio dei depositi nelle banche bulgare”. Il “Bollettino” affermava che la Ktb stesse subendo una carenza di liquidità. Inoltre sosteneva anche che il fondo di garanzia dei depositi del governo era sotto-capitalizzato a fronte di eventuali rimborsi, che le banche potrebbero andare in bancarotta e che l’aggancio della moneta nazionale (Lev) con l’euro potrebbe essere rotto. L’avviso ha portato a questi risultati  in quanto diffuso via mail e persino attraverso messaggi di Facebook, garantendo così una sensibilizzazione molto diffusa.