Fino a pochi anni fa un ragazzo alle prese con il primo lavoro o uno studente all’ultimo anno di università immaginava il successo futuro come l’avere una famiglia, uno stipendio doveroso e una bella casa, magari anche con arredamenti curati e moderni. Oggi i sogni sono cambiati: infatti, i Millennials sono profondamente legati al digitale e al cambiamento, vedono la permanenza in un determinato luogo per lungo tempo come un limite. Possedere quindi complementi d’arredo sembra essere un desiderio ormai superato.
Questo è il pensiero fondante di Furlenco, una start up indiana, che ha guadagnato 30 milioni di dollari grazie ad un servizio che permette a chiunque di poter affittare arredamento. Ajith Mohan Karimpana, fondatore e CEO di Furlenco, ha detto a Tech Crunch che i millennials indiani, così come i loro simili all’estero, percepiscono come più importante il fare esperienza piuttosto che il possedere oggetti inanimati. Viaggiare molto e cambiare lavoro spesso non permettono ai millennials di possedere qualcosa.
L’azienda dispone di 15 designers che, ad ogni cambio di tendenza, lavorano per progettare nuovi complementi d’arredo che siano di qualità e durevoli nel tempo. Ad esempio, il team adesso sta progettando delle sedie reclinabili con sedute sostituibili, cosi da poter rinnovare il pezzo senza però sostituire l’intera struttura dello stesso e garantire sempre alta qualità (anche se quella sedia era stata precedentemente “affittata” da altri).
Karimpana dice che il lavoro svolto dal team riesce in questo modo a rispondere alla necessità manifestata dai millennials di avere stile e qualità senza però dover possedere nulla. E sembra che la strategia di Furlenco stia funzionando: in totale quest’anno sono stati spediti mobili a 15,000 case e sono 6 i milioni che la startup ha ricevuto da finanziatori esterni.
Eppure c’è chi pensa che dietro al non voler possedere nulla dei Millennials si nascondano fattori o problemi economici. Ad esempio, nel 2012 The Atlantic aveva pubblicato un sondaggio dove si chiedeva ai giovani statunitensi perché avessero smesso di acquistare case e auto: le risposte variavano dalla crisi economica alla scomparsa di valori come il matrimonio.
I ricercatori americani di mercato li chiamano “Millennials NOwners”. C’è però un oggetto che tutti i Millennials posseggono o vogliono possedere: lo smartphone. Stando ad una ricerca di Business Insider, circa l’85% degli americani con età compresa tra i 18 e i 34 anni negli Stati Uniti ne possiede uno.
Il cellulare è lo strumento che permette di accedere al web, dove si può trovare l’amore, biglietti per concerti, voli per gite fuori porta e tanto altro ancora. Non c’è bisogno quindi di meravigliarsi quando vediamo che sempre più capitali vengono investiti in nuove tecnologie e piattaforme di e-commerce.
Considerando la velocità con cui oggi avvengono i cambiamenti, tutto porta a pensare che l’attaccamento o la proprietà siano aspetti che non avranno più importanza in futuro. Josh Allen Dykstra, fondatore di Strengths Doctors, servizio di consulenza, ha scritto su Fast Company che il cambiamento di atteggiamento riguardo il possedere qualcosa riflette una coscienza umana in continua evoluzione, non solo in ambito tecnologico ed economico. Dykstra ritiene che questo cambiamento si è verificato in tutte le persone, di qualunque età, e che i Millennials ne sono solo la manifestazione più evidente.
Se tutto questo si rivelasse vero, Furlenco presto sbarcherà anche in Occidente, potete scommetterci.