La Cina e la sua Svolta Verso le Energie Rinnovabili

Alla fine degli anni’70 la politica di apertura verso gli investimenti stranieri ha portato la Cina ad un rapido sviluppo economico facendola così diventare una vera e propria superpotenza a livello mondiale. Oltre a ciò, si è registrato anche un aumento esponenziale della domanda di energia. Ora, infatti, è il paese che consuma più carbone al mondo ed è anche la nazione che emette più anidride carbonica nell’atmosfera.

In questo lasso di tempo, la Cina, per soddisfare questo rapido incremento della domanda, ha adottato strategie energetiche completamente sbagliate e poco attente all’ambiente. Infatti, stando ai dati di ricerca, in media ogni settimana in questo paese si costruisce una nuova centrale elettrica alimentata a carbone. Basti pensare come il consumo di elettricità sia aumentato in questi trent’anni: nel 1978 si registrava una media di 232 chilowattora, ora questo valore è salito a circa 6.000 terawattora, ossia circa sei miliardi di chilowattora.

La situazione di svolta arrivò l’anno scorso quando ormai il problema dell’inquinamento stava diventando troppo grave per essere ignorato ulteriormente. Infatti, nel 2016 le autorità locali hanno segnalato il più alto tasso di smog mai registrato negli ultimi trent’anni.

Così il governo cinese ha deciso di invertire rotta e diventare uno dei più grandi sostenitori mondiali di energia rinnovabile. Stando ai dati riportati da Greenpeace, nel 2015 sono state installate in media una turbina eolica al giorno e l’equivalente di un campo da calcio con pannelli solari.

Nel settembre del 2016, la Cina ha inoltre annullato più di 103 centrali elettriche alimentate a carbone, per un totale di 120 gigawattora di capacità. Nel marzo di quest’anno inoltre il premier Li Keqiang ha annunciato che un ulteriore 50GWh sarebbe stato chiuso.

Questo è un buon inizio per il paese che ha intenzione nel 2020 di installare un grosso quantitativo di industrie a pannelli solari ed entro il 2030 si spera che riduca le emissioni di biossido di carbonio del 54%. Rispetto agli altri paesi, la Cina ha ancora molto da fare e da migliorare.

Basti pensare alla Gran Bretagna, per esempio, ha recentemente gestito per la prima volta negli ultimi 130 anni un giorno senza consumare carbone per la produzione di energia, altri paesi invece, hanno già drasticamente ridotto la propria impronta di carbonio.