Era da ormai troppo tempo che il cinema europeo rimaneva nell’ombra dei luminosissimi riflettori d’oltreoceano, considerato di nicchia e relegato nei confini nazionali. Per fortuna si sta riaccendendo una nuova luce: l’Italia ha appena vinto un meritato oscar con l’eclettico Sorrentino, l’Inghilterra ha riacquistato il genio di Ken Loach e il nord Europa sforna film come il claustrofobico “Sospetto “ (2012) di Thomas Vinterberg o il sofisticato dramma in costume di Nikolaj Arcel, “A royal affair” (2012). Molto interessante è il risveglio della Francia, l’eterna rivale di Hollywood: Parigi era infatti la culla del cinema, dove il genio di Georges Méliès sperimentava tecniche e generi. In Francia sono nate le prime case di produzione ed è ancora qui che viene sperimentata l’inquadratura del primo piano, chiamato simpaticamente per la paura suscitata al pubblico “teste mozzate”. Tutto questo durò fino all’arrivo del primo conflitto mondiale che ha causato la fine della supremazia francese. In questi anni nuove pellicole stanno facendo concorrenza a grandi produzioni, e piacciono non solo alla critica ma raccolgono anche un vasto pubblico.
Uno dei più interessanti è il film del 2013, Molière in bicicletta (2013) di Philippe Le Guay, un piccolo capolavoro che verte sulle prove di due attori, uno teatrale e scorbutico – il bravissimo Luchini – e l’altro attore televisivo, narcisista e superficiale, decisi a rimettere in scena insieme, dopo anni il Misantropo di Molière, e che tra litigi, antichi dissapori e ritrovate gioie fa riflettere sulla parte che ognuno, inevitabilmente, interpreta nella vita. Degno di nota è poi “Piccole bugie tra amici” dell attore/ regista Guillaume Canet, un omaggio al grande Lawrance Kasdan e il suo “The Big Chill” – “Il grande freddo”: amicizia, amore, famiglia, morte e vita tra un gruppo di amici riunitosi per le vacanze estive per affrontare insieme il terribile incidente che ha coinvolto uno di loro; tutto senza mai perdere il sorriso. Piacevole scoperta è anche il lato comico francese con “Quasi amici” di Oiver Nakache diventato subito famosissimo o ”Le donne del sesto piano” sempre di Le Guay.
“Paulette” è invece il titolo e il nome della protagonista del film diretto da Jerome Enrico. Sulla scia dell’ inglese “L’erba di Grace, la “cattivissima” e anziana Paulette, stufa di vivere con la sola pensione sociale nelle Banlieu, le terre di nessuno, inizia a spacciare hashish, trasformandosi in “nonna spinello”, riuscendo a cambiare drasticamente la propria vita.
Non sono che pochi titoli quelli che ho elencato, ve ne sono molti altri che meritano assolutamente di essere visti e scoperti, l’importante è sottolineare che il cinema europeo sta vivendo per così dire, una nuova “Belle Epoque”.