Introdotta nel 2009 nel mondo finanziario con la nascita della valuta Bitcoin, la tecnologia Blockchain raggiunge l’obbiettivo di creare un registro per tracciare qualsiasi transazione che coinvolge una rete di soggetti in modo che ciascuno abbia la stessa informazione, e che lo stesso bene non possa essere venduta due volte.
Bolla speculativa o vera innovazione?
La risposta sta in entrambe le definizioni, come testimoniano le seguenti affermazioni:
Mario Draghi — Presidente della Banca centrale europea
Howard Schultz — Presidente e fondatore di Starbucks
Le parole di Mario Draghi e di Howard Schultz sono molto dirette e chiare: senza dubbio, basta dare un’occhiata alle valutazioni delle 1400 criptovalute, nate dal 2009 ad oggi, per renderci conto che i valori, giornalmente, sono soggetti a forti oscillazioni.
Tuttavia c’è un universo dietro al Bitcoin, le applicazioni della tecnologia utilizzata per la creazione delle criptovalute trova applicazioni in vari settori, dalla logistica alla tracciatura di filiere industriali e riconoscimento di clienti e fornitori.
Gli esempi sono in crescita e una grande società come Mercks ha deciso ultimamente di utilizzare la tecnologia Blockchain per tracciare i loro containers riducendo di molto il margine di errore. La catena di negozi Walmart controlla la propria “supply chain“ (dal fornitore al cliente) attraverso questa innovativa tecnologia.
Come spesso accade quando nascono nuove tecnologie, arrivano anche i capitali di rischio, fondi di “venture capital” pronti a scommettere i loro capitali su start-up che utilizzino la Blockchain per rendere più efficienti ed efficaci prodotti e servizi.
Secondo un report di Crunchbase, nei primi due mesi del 2018 investitori di “ventura” hanno allocato circa 400 milioni di dollari in realtà che utilizzano la Blockchain oppure nella nascita di criptovalute.
Un altro importante istituto di ricerca, CB Insights, fotografa la situazione come un vero “boom”, il finanziamento alle nuove aziende attive nella blockchain attraverso la modalità delle ICO, operazioni attraverso l’offerta di “gettoni” digitali (token). Le società lanciano l’offerta di raccolta di capitali nel mondo digitale emettendo un “token”, un gettone digitale, pagato in criptovalute (la più utilizzata è Ethereum), che permette di accedere a un servizio o di avere una quota nella società che si va a finanziare. Si tratta di una sorta di crowdfunding: nel 2017 sono stati raccolti fondi pari a oltre sei miliardi di dollari attraverso ICO.
Anche in Italia stanno nascendo le prime società, come ad esempio ICONIUM, fondata da Fabio Pezzotti e Domenico Laudonia, piattaforma dedicata ad operazioni di ICO (Initial Coin Offering). È già stato fatto il “taglio del nastro” per la partenza della piattaforma con una prima operazione da parte di CHARITYSTARS, piattaforma non profit attraverso la quale personaggi dello sport e spettacolo possono raccogliere fondi da destinare ad attività a scopo benefico. Charitytars, attraverso Iconium, ha raccolto, tramite ICO, 16 milioni di dollari dando in cambio agli investitori una nuova criptovaluta denominata AIDCOIN.
Il team di Smartweek, come media partner dell’evento, vi propone di rimanere aggiornati su queste tematiche iscrivendovi al convegno:
Lunedì 9 aprile 2018, dalle ore 17.00 alle 19.00, presso Fondazione Fiera Milano (Largo Domodossola, 1 – Milano, Sala ex Biglietteria) si terrà un seminario organizzato da GEI, Gruppo Economisti di Impresa, e Fondazione Fiera Milano che porta il titolo di ” Blockchain e Bitcoin: Quali Opportunità per lo Sviluppo Economico?“.
L’incontro è aperto al pubblico previa registrazione di questo form.