L’Accademia Francese Mette a Disposizione degli Artisti un Assegno Mensile di 3mila euro

villa

Facciata esterna austera, facciata interna rivolta verso i giardini che si estendono da nord a sud per più di 7 ettari in cui è presente una voliera in muratura affrescata, impreziosita da numerosi bassorilievi antichi tra cui una coppia di ghirlande proveniente dall’Ara Pacis. Entrare a Villa Medici genera sentimenti di stupore e meraviglia, ma anche sentimenti patriottici che spingono a chiederci: perché un tale capolavoro dell’architettura è dei francesi e non nostra? Scelta da Napoleone come nuova sede dell’Accademia di Francia nel 1803, Villa medici è un’opera architettonica di elevato gusto estetico. Nel 1803, questa struttura architettonica non valeva niente, periferica e abbandonata dai Medici da tanto tempo, la villa, non sembrava costituire qualcosa su cui investire risorse, così l’Italia l’ha ceduta.

Dal 2000 L’Accademia di Francia ha intensificato la propria presenza nel panorama culturale romano attraverso mostre, eventi artistici e culturali. Nel 2003 per commemorare i duecento anni dall’insediamento dell’Accademia di Francia a Roma è stata presentata la mostra Le Maestà di Roma con triplice sede a Villa Medici alle Scuderie del Quirinale e alla GNAM. Grazie a questa esposizione, numerosi capolavori dispersi in tutta Europa sono tornati nel luogo dove erano stati prodotti.

Ogni anno sono circa 15 gli artisti che hanno il privilegio di vivere negli  appartamenti di Villa medici, ricevendo dall’Académie française un assegno mensile di 3mila euro. Senza preoccupazioni economiche, gli artisti possono dedicarsi interamente al proprio lavoro ed esprimere al meglio la propria vena creatrice. I borsisti sono compositori, architetti, pittori, scrittori, incisori, scultori, fotografi, storici dell’arte, street artist, street performer e studiosi della gastronomia.

Per essere selezionati, gli artisti, devono presentare un progetto che sia di interesse per l’Accademia. La borsa dura un anno e l’assegno oscilla tra i 3mila e i 4mila euro al mese. In questo lasso di tempo, gli artisti hanno a disposizione un atelier e un appartamento totalmente gratis. L’elevato budget di cui gli artisti dispongono serve loro non solo per dedicare anima e corpo al progetto, ma anche per potersi reinserire nel mondo lavorativo una volta terminato l’anno. Giunti alla fine possono decidere se lasciare la propria opera all’Accademia o disporne come meglio credono.

Quest’anno l’Accademia compie 350 anni e festeggia le sue 350 generazioni di borsisti. Dal 1666 in avanti, l’Accademia è stata una grande fucina di talenti, molti artisti hanno trovato l’ispirazione a Villa Medici: dai Debussy e Fragonard ai contemporanei Yan Pei-Ming e Balthus. Lo stesso Balthus, pittore francese contemporaneo, è uno dei predecessori di Muriel Mayette-Holtz,  direttrice dell’Accademia da settembre 2015, prima donna a ricoprire tale ruolo. Villa Medici sembra un’oasi nel deserto, un ambiente stimolante che lascia spazio all’ispirazione di pittori, architetti, scrittori e scultori, che sollevati dalla preoccupazione economica, riescono ad esprimere le proprie potenzialità artistiche in modo completo.

La Villa è caratterizzata da un surreale silenzio, i rumori della città non raggiungono l’alta vetta su cui sorge il complesso architettonico. Le visite, sempre guidate, sono limitate a orari precisi per non disturbare il lavoro degli artisti presenti nella villa. Per capire meglio cosa effettivamente si fa in questa spettacolare villa, è utile conoscere meglio alcuni artisti che attualmente lavorano nella villa:

Fréderic Malek e Mathieu Kendrick, in arte Lek&Sowat, sono una coppia di street artist che esplorano le città alla ricerca di rovine moderne. Nelle loro opere, i graffiti tradizionali lasciano il posto a sperimentazioni architettoniche ed installazioni archeologiche che creano una forma moderna di land art urbana.

Julie Cheminaud, Studiosa di filosofa, laureatasi con una tesi sulla figura dell’artista-medico nel XIX secolo in Francia, sta scrivendo un saggio sulla Sindrome di Stendhal, la percezione eccessiva e disarmonica, malsana, che colpisce i turisti di fronte ad alcune opere d’arte rinascimentali italiane. L’audace ipotesi di lavoro della Cheminaud le ha consentito di disporre della borsa di studio elargita dall’accademia.  Secondo la studiosa, la disarmante esperienza estetica potrebbe avere origine nella natura stessa delle opere.

Kenji Sakai ha studiato al Conservatorio di Parigi prima di iniziare a girare il mondo grazie alla sua musica. Ha scelto di vivere a Roma per studiare il compositore rinascimentale italiano Carlo Gesualdo, reinterpretandone la scrittura musicale allo scopo di formare un’orchestra sinfonica. La sua ricerca è legata a quello che lo stesso Sakai definisce “sovrascolto”, cioè una forma di ascolto che si interroga continuamente sulla propria natura ed è in continuo dialogo con il cuore.

Brunel è un designer di origini finlandesi che studia il rapporto della Capitale con l’acqua. Il suo progetto, “La Rencontre”, ha  come tema centrale il rapporto tra la cultura della sauna finlandese e quella delle terme antiche romane.

Qualunque sia il vostro progetto artistico, Villa Medici è il luogo perfetto per portarlo a termine. Disporre di 3mila euro al mese per dedicarsi interamente al proprio progetto non è solo un’opportunità dal punto di vista lavorativo, ma costituisce un’occasione più unica che rara per creare un’opera artistica che lasci il segno presso le generazioni future.