L’Agricoltura Hi-Tech: un Nuovo Sbocco Lavorativo per Molti Giovani

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Sempre più giovani sono interessati all’attività agricola. Uno dei motivi è sicuramente lo sbocco occupazionale, tra settembre 2014 e settembre 2015 ci sono state 35mila nuove assunzioni, di queste quasi 20mila tra gli under 30. L’interesse dei giovani verso l’attività agricola ha prodotto un aumento dell’impiego  di mezzi tecnologici come droni, sensori e mappe 3d. L’innovazione tecnologica non comporta soltanto un aumento della produttività, ma permette un passo in più verso un modello di produzione agricola più sostenibile.

I Numeri

I dati delle Nazioni Unite ci dicono che nel 2150 l’incremento demografico porterà la popolazione mondiale a quota 10 miliardi, ovvero 10 miliardi di bocche da sfamare. Questo comporta la necessità di aumentare l’efficienza della produzione. Per ottenere più cibo, possibilmente di maggior qualità e in modo sostenibile, il passaggio da fare è epocale. La nuova agricoltura dovrà fare i conti con moltissimi fattori e per fare questo, da molti anni , l’UE ha sta attuando una strategia che è ben concretizzata in Italia: la Multifunzionalità agricola. Il nuovo modello di agricoltura individua 4 diversi pilastri per l’azienda agricola:

Produzione di cibo: l’azienda deve essere competitiva nei mercati.

Funzioni ambientali: l’attività agricola deve produrre esternalità positive, deve diminuire le esternalità negative e contribuire alla sicurezza ambientale.

Funzioni rurali e sociali: l’attività agricoltura deve conservare il paesaggio rurale, le tradizioni e le culturali locali.

Funzione economica: siamo in un momento di gravissima crisi agricola, abbiamo perso negli ultimi 40 anni oltre 5 milioni di ettari d terreno agricolo, occorre ritornare a fare reddito.

Il Lavoro

Il settore agricolo sembra oggi offrire quel lavoro che manca in molti altri ambiti. L’attività agricola ha subito trasformazioni repentine negli ultimi anni: Droni, sensori, mappe in 3D si stanno affiancando ai tradizionali strumenti che contraddistinguevano il modo di operare dei nostri nonni. Alle 35mila nuove assunzioni nel settore agricolo tra settembre 2014 e settembre 2015, ha fatto seguito un boom di iscrizioni nelle scuole tecniche, negli alberghieri e nelle scuole professionali agrarie. Il cambio generazionale è ormai evidente e il dato per il quale il 43 per cento degli agricoltori è interessato ai droni, mostra come ormai una nuova generazione stia sostituendo i vecchi contadini ancora ancorati agli strumenti agricoli tradizionali. Le innovazioni tecnologiche apportate vanno dal bombardiere del mais al trattore che si guida da solo. La storia dei ragazzi che lasciano le campagne è ormai un luogo comune, soprattutto in alcune aree del Paese. Tra il settembre del 2014 e il settembre del 2015, nel settore agricolo, ci sono state 35mila nuove assunzioni, di queste quasi 20mila tra gli under 30, per un totale di oltre 246mila occupati in più. Per quanto riguarda l’aspetto formativo, nell’anno scolastico 2015-2016, sono stati 61mila gli iscritti alle scuole legate all’enogastronomia, gli alberghieri (46mila iscritti), mentre sono stati ben 15mila gli iscritti agli Istituti tecnici e professionali agrari. Ciò ha fatto registrare  un aumento delle iscrizioni pari al 44 per cento in più rispetto all’anno precedente. Secondo un’indagine condotta dalla Conferenza nazionale di Agraria, in sette anni le iscrizioni a corsi universitari relativi a settori dell’agricoltura o dell’enogastronomia sono quasi raddoppiate: da 4.909 nell’anno accademico 2006-07 a 9.686 nel 2013-14.

La tecnologia

L’innovazione tecnologica è alla base di tutte le attività moderne, anche dell’attività agricola. L’agricoltura è sempre più hi-tech anche perché è sempre più un’attività che attira molti giovani. Circa un anno fa veniva presentato Agrodon, il primo aeromobile per l’agricoltura realizzato in Italia. L’ultimo in ordine di uscita si chiama, invece, Efesto che impiega sensori termici multi-spettrali e iperspettrali ed è stato presentato dal Cnr. In Italia, i droni, stanno già fornendo un importante contributo nelle battaglie nei campi contro Xylella e Punteruolo rosso. I droni sono per lo più utilizzati per monitorare lo stato delle colture e i livelli di irrigazione, ma anche per distribuire agrofarmaci. L’0impiego crescente di droni consente un minor spreco di acqua e la possibilità di ricorrere il meno possibile ai pesticidi. Anche i rilievi video-fotografici risultano meno costosi e più precisi rispetto a quelli satellitari. In Italia, i droni, sono utilizzati da quasi 300 aziende. Oltre ai droni, ci sono anche i sensori multi-spettrali. I giovani che intraprendono un’attività agricola vogliono sapere tutto di droni, dell’e-commerce e molti puntano anche sul turismo. Secondo Image Line, azienda specializzata nei servizi informatici per aziende agricole, e Nomisma,  società indipendente che realizza attività di ricerca e consulenza economica per imprese, il 61 per cento dei giovani agricoltori utilizza quotidianamente Internet, mentre il 95,6 per cento gestisce pagine web e banche dati online per la propria azienda. Dalla stessa ricerca risulta che il 43 per cento dei contadini è interessato ai droni, mentre il 2,1 per cento già li impiega, il 20,4% ha un proprio sito web.

Gli Investimenti

I giovani agricoltori non sono lasciati soli dallo stato, la Generazione Campolibero, infatti, è un piano governativo da 160 milioni per i giovani imprenditori che vogliono aprire un’azienda. L’obiettivo è sicuramente quello di aumentare le imprese gestite da under 40, oggi ferme al 5 per cento del totale a fronte di una media europea dell’8 per cento. E’ Prevista anche l’apertura del bando che riguarda i mutui a tasso agevolato, della durata massima di 30 anni, per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani.

Le Aziende

Vi sono molte realtà che adottano modelli di produzione innovativi e sostenibili. In un’azienda del Mantovano, ad esempio, è in corso un progetto che parte da una più consona nutrizione del bestiame per arrivare, attraverso una riduzione di azoto nelle deiezioni, alla raccolta  dello stesso azoto per uso commerciale, con conseguenti benefici per il conto economico dell’azienda e per l’ecosistema. Un altro esempio è un progetto promosso da un Consorzio aziendale che opera nel triangolo Piacenza, Parma, Cremona in collaborazione con il Consorzio Interregionale Ortofrutticolo, che ritengono importante far divenire sostenibile l’attività agricola applicando le più avanzate tecnologie come ad esempio i Droni per irrigare i campi.

Uscendo fuori dai confini nazionali, possiamo notare come molte multinazionali si stanno occupando di progetti legati al Precision Farming e tra queste spicca il colosso IBM. Pare che la multinazionale stia studiando come sviluppare un’applicazione che preveda con un certo anticipo le condizioni delle colture. Anche la NASA pare stia guardando con interesse alle evoluzioni possibili nel mondo dell’agricoltura e che stia portando avanti uno studio basato sul concetto di fattoria digitale. L’arsenale tecnologico innovativo che ricercatori e scienziati hanno ormai prodotto e che continua ad arricchirsi negli anni, usato olisticamente è ormai il principale comburente dello sviluppo sostenibile di tutte le attività umane, compresa quella agricola.