I cittadini inglesi hanno deciso con il 51,9% dei voti: è Brexit. Il Regno Unito abbandonerà l’UE in un percorso che durerà all’incirca un paio di anni. La reazione dei mercati è stata immediata e molto forte: vendite su tutti i listini azionari globali. Bank of England metterà a disposizione 250 miliardi di sterline a supporto del mercato.
Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- È Brexit /1: i cittadini britannici hanno deciso: nel referendum consultivo hanno optato per lasciare l’UE. Lo hanno fatto con il 51,9% dei voti. Contrariamente alle previsioni, il fronte Brexit ha vinto il referendum, aprendo una fase di grande incertezza per il Regno Unito e per la stessa Unione. Il percorso di separazione durerà almeno due anni. Bank of England ha subito dichiarato che metterà a disposizione dei mercati liquidità fino a 250 miliardi di sterline per poter resistere a questo periodo di incertezza e di assestamento.
- È Brexit /2: immediata reazione dei mercati. Le Borse di tutto il mondo e le obbligazioni dei Paesi periferici sono segnate dalle forti vendite; sul mercato valutario la sterlina è in caduta libera (nei confronti del dollaro USA scende a 1,3229$, il valore più basso dal 1985). Si apprezzano i tradizionali attivi difensivi: obbligazioni tedesche (Bund) e statunitensi (Treasury bond), oro, yen.
- Veneto Banca: alla vigilia del termine dell’offerta in opzione agli attuali soci di Veneto Banca, ANSA riporta che del miliardo di euro da coprire con l’aumento di capitale ne risulta coperto solo l’1%, corrispondente a un controvalore di circa 10 milioni di euro. Il fondo Atlante dovrebbe partecipare al 99% al capitale della banca.
Mercati
Azionario
La settimana sui mercati azionari si è concentrata tutta nell’ultimo giorno di negoziazione. Nei mercati azionari europei ed in quelli americani le forti perdite di oggi, dopo l’esito del referendum sulla Brexit, hanno bruciato tutti i guadagni dei precedenti giorni. Le eccezioni sono rappresentate dal mercato giapponese (-3,7%) e dal nostro listino (-4,8%). Piazza Affari da inizio anno sta perdendo il 24,8%.
La tabella sottostante riporta anche le performance dei settori; tuttavia l’indice MSCI settoriale viene registrato con un giorno di ritardo. Proprio per questo motivo, al momento della redazione del bollettino, le perfomance non includono gli effetti negativi della giornata odierna.
Obbligazionario
Gli effetti dell’esito del referendum inglese si sono registrati anche immediatamente sul mercato obbligazionario. Il rendimento del decennale americano scende all’1,579%, 11 punti base in meno rispetto alla settimana scorsa, ma risale dai minimi registrati in mattinata (1,431%). Stesso discorso per il Bund. Il decennale tedesco rimane in territorio negativo, a -0,064. Rendimenti in aumento invece per il nostro BTP che sale a quota 1,54%; lo spread col Bund tedesco gira intorno ai 160 punti. Rendimenti in lieve aumento sul mercato corporate investment grade europeo e americano.
Valute & Commodities
Dopo il voto a favore della Brexit la sterlina ha registrato un calo del 10% sul dollaro (1,33) ed è il peggiore risultato da oltre trent’anni. La divisa britannica è scivolata di oltre il 7,4% anche sull’euro. Complessivamente considerando l’intera settimana il dollaro prende forza sia nei confronti dell’euro che della sterlina. Il cambio euro/dollaro si trova a 1,1064 (-1,9%) mentre il cambio sterlina/dollaro a 1,3768 (-4,1%). Il petrolio indietreggia e resta sotto la soglia psicologica dei 50 dollari al barile; al momento scambia a 48,6 (-1,2%) e da inizio anno guadagna il 30,3%. L’oro, tradizionale attivo difensivo, risente positivamente della forte incertezza che attualmente è presente sui mercati e scambia a 1.316 euro (+1,3%).
Agenda
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Diversi dati in programma per la prossima settimana in Europa. La BCE pubblicherà la minute del meeting inerente alle decisioni di politica monetaria. A livello europeo, in agenda il rilascio preliminare dell’indice dei prezzi al consumo per il mese di giugno, l’indice PMI del settore manifatturiero per il mese in corso ed il tasso di disoccupazione di maggio. Nel Regno Unito sarà rilasciato il dato sul Pil del primo trimestre e nella nostra penisola l’indice di fiducia dei consumatori.
USA – Nella prossima settimana dall’altra parte dell’oceano ci sarà il rilascio del dato definitivo sul Pil del primo trimestre. In programma anche il rapporto sulla fiducia dei consumatori relativo al mese di giugno e l’indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero.
Giappone – Settimana ricca di dati nel Sol Levante. Saranno pubblicati i dati sulle vendite al dettaglio di maggio ed il dato preliminare sulla produzione industriale. In agenda anche il tasso di disoccupazione dello scorso mese e l’indice Tankan dei grandi produttori manifatturieri.
BRICS – Dalla Cina c’è attesa per l’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero per il mese di giugno. Lo stesso dato sarà reso noto anche per Russia, SudAfrica, India e Brasile. In Brasile sarà annunciato anche il tasso di disoccupazione e la produzione industriale di maggio