Le Startup Nate durante la Crisi Economica che Oggi Valgono Miliardi di Dollari

In un articolo dal titolo l’età dello scarafaggio, Caterina Fake sostiene che le start-up, proprio come gli scarafaggi, possono sopravvivere a un disastro epocale. Certo, nel caso delle startup il disastro è dato dalla mancanza di finanziamenti e dalla crisi economica, ma il paragone sembra reggere perché molte startup nate all’inizio della crisi economica ora valgono miliardi di dollari. Ecco 5 startup nate durante la crisi economica che ora valgono centinaia di milioni di euro:

Uber

valore: 62,5 miliardi di dollari

Uber è un’azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’app che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Uno degli aspetti più innovativi è senz’altro il fatto che i clienti possono seguire in tempo reale la posizione dell’auto prenotata. Uber è stata fondata da Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009. Nel dicembre 2011, Travis Kalanick ha dichiarato che per soddisfare la crescente domanda, l’azienda avrebbe dovuto espandersi in 25 nuove città al di fuori degli Stati Uniti.

Airbnb

valore: 25,5 miliardi di dollari

Airbnb è un portale online che mette in contatto persone in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che hanno uno spazio da affittare. Il sito fu aperto nell’ottobre del 2007 da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk. Nel 2007 Brian e Joe si trasferiscono a San Francisco per la conferenza dell’Industrial Design Society of America e si rendono subito conto che la disponibilità di camere negli hotel era ormai esaurita. I due, che non erano più in grado di pagare il proprio affitto, decidono allora di mettere a disposizione parte del loro loft come alloggio per altri viaggiatori interessati a non perdersi la conferenza.  Nel gennaio 2009 la società viene avviata grazie all’intervento dall’incubatore Y Combinator. Nel 2010, il loft dei fondatori divenne l’ufficio dell’azienda che nel novembre 2010 ricevette 7.2 milioni di dollari da Greylock Partners e Sequoia Capital giungendo al traguardo delle 700.000 notti prenotate. Il 25 maggio 2011 Ashton Kutcher annunciò un importante investimento nella società e il suo ruolo di testimonial del brand. Airbnb vale oggi più di 1 miliardo di euro.

Spotify

valore: 1.3 miliardi di dollari

Spotify è un servizio musicale che offre lo streaming on demand di una serie di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti. Nato nell’ottobre 2008, il servizio ha oltre 75 milioni di utenti al 10 giugno 2015. Dal 2013, il servizio è disponibile in quasi tutto il mondo. Spotify prevede una tipologia di utenza gratuita già disponibile al momento della sottoscrizione del servizio accedendo con un account Facebook o Spotify, che serve ad ascoltare una quantità illimitata di musica.

Dropbox

valore: 10 miliardi di dollari

Dropbox è un software di cloud storage multipiattaforma che offre un servizio di file hosting e sincronizzazione automatica di file tramite web. Dropbox utilizza un modello di business dove viene offerto un account gratuito con una capacità di 2 GB, estendibili fino a 18 GB. Il servizio può essere usato anche via web, caricando e visualizzando i file tramite il browser.

CloudFlare

valore: 1 miliardo di dollari

CloudFlare è una impresa statunitense fondata nel 2009 da Matthew Prince, Lee Holloway e Michelle Zatlyn. La sede dell’azienda è a San Francisco in California, ma ha uffici a Londra e Singapore. L’impresa si occupa di Content Delivery Networke, agendo come un reverse proxy server di siti web. La sua rete protegge, velocizza e migliora la disponibilità di siti internet o di applicazioni mobili con un cambio nel DNS.