Lo Stato Islamico, a scapito di quanto affermato nelle ultime settimane dalle principali testate internazionali circa la presunta crescente perdita di potere, sembra essere più vivo che mai. A confermarlo sono le notizie che arrivano direttamente dal Medio Oriente, secondo le quali il Califfato, dopo aver conquistato la città irachena di Ramadi, sarebbe pronto ad avanzare verso est.
Una forza che si può dire ritrovata quella della minaccia jihadista, che sta seminando morte e terrore in Siria e Iraq e che, mai come prima, torna a minacciare l’Europa e il mondo intero. A rafforzarne il potere, poi, è la notizia circolata negli ultimi giorni, secondo la quale i militanti avrebbero integrato, ai soliti rapimenti e saccheggiamenti, nuove tecnologie informatiche per la raccolta di fondi.
Secondo quanto riportato da Radio Free Europe, infatti, il Califfato, nel tentativo di guadagnare sempre più denaro da reinvestire nella formazione dei militanti e nelle dotazioni militari, avrebbe avviato una campagna di finanziamento attraverso il popolare sistema di pagamento elettronico russo Qiwi. L’uso che ne viene fatto mette in luce il presupposto, finora rimasto infondato, che all’interno del Califfato ogni singola fazione svolgesse la propria raccolta fondi. Nell’utilizzo di Qiwi, i militanti sono stati affiancati da un gruppo attivista di lingua russa, lo ShamToday, che comprende per lo più persone provenienti dal Caucaso del Nord e che hanno appoggiato l’IS in Siria e Iraq. ShamToday è un gruppo strettamente legato alla fazione cecena che sta combattendo al fianco di Katibat al-Aqsa, un gruppo noto per essere vicino al comandante militare dello Stato islamico in Siria, Umar al-Shishani.