I creatori del primo parco sotterraneo di New York sono tornati e, alla ricerca di fondi per lo sviluppo del proprio progetto, hanno lanciato una campagna su Kickstarter. Ma di cosa si tratta esattamente? Disegnato dall’architetto americano James Ramsay di Raad Studio, il progetto – ormai chiamato Lowline, dal nome dell’organizzazione alle spalle – prevede la trasformazione di uno spazio metropolitano abbandonato da oltre cinquant’anni – ubicato nella parte più bassa dell’East Side di Manhattan – in un parco pubblico di 4000 metri quadrati, con alberi e piante, panchine per tutti, tantissimo verde e opere d’arte sparse qua e là.
Il fine è proprio quello di realizzare un parco che sia “un’attrazione culturale per uno degli ambienti urbani più densi al mondo” dicono dalla Lowline Organisation. La Lowine è capitanata dai fratelli Barasch, che sperano di poter contare – entro la fine di luglio – su un bel gruzzoletto per dare l’avvio ai lavori. I fondi raccolti, infatti, potrebbero aiutare a sostenere lo sviluppo tecnico, insieme all’apertura di un laboratorio scientifico, per testare la luce solare che verrà utilizzata nel parco e farla sperimentare anche ai cittadini. Per portare il sole nel parco sotterraneo, i due hanno pensato ad una ingegnosa soluzione: collocare riflettori sui tetti e sugli edifici circostanti il manto stradale sotto il quale sorgerà Lowline. La luce verrebbe poi incanalata in un “dispenser” e infine distribuita nel parco con cavi di fibra ottica, a loro volta collegati a pannelli sparsi per Lowline. La disposizione di piante e verde è curata da uno degli studi di architecture landscape più famosi di New York. Edera, cactus e funghi, ma anche piante commestibili, come radicchio, piselli e fragole: i primi bozzetti fanno sognare i cittadini più green.
L’obiettivo su Kickstarter è a quota 200.000 dollari. Ma non è la prima volta che Lowline sbarca sulla piattaforma di crowdfunding: già nel 2012 erano stati raccolti più di 155.000 dollari. Memore del passato, Lowline spera in un buon contributo anche per questa seconda volta. Del resto, il progetto di parco sotterraneo è appoggiato da moltissimi, tra cui in primis Robert Hammond e Joshua David, i fondatori dell’organizzazione che ha avviato il parco sulla NY Line.
Il verde nel vecchio terminal abbandonato ha dell’incredibile, ma potrebbe essere presto realtà: non solo è concretamente realizzabile, ma migliorerebbe di gran lunga l’economia locale e la vita dei cittadini: una riqualificazione urbana non da poco. Entro il 2017, Lowline spera di completare le negoziazioni con le autorità della grande mela e lanciare un’ultima campagna da 60 milioni di dollari per iniziarne l’effettiva costruzione.
In Italia un progetto del genere non sarebbe pensabile, specialmente in una metropoli: secondo l’Istat, nel nostro paese, il 2.7% del territorio delle città di provincia è occupato da verde urbano. Significa, questo, che ogni abitante dispone di circa 30 metri quadrati di verde. Un dato senza dubbio interessante, che però non coinvolge le grandi metropoli come Roma o Milano, dove il verde pubblico o progetti di una portata simile a quella di Lowline, difficilmente vedrebbero la luce.